Riparte da Bologna e dal web la corsa agli Oscar® di “Playing God”, cortometraggio di nove minuti, realizzato in stop motion e diretto da Matteo Burani, entrato nella shortlist a 15 degli Academy Awards® 2026 nella categoria Best Animated Short Film.
Oggi la proiezione in Regione, a Bologna, in concomitanza con il lancio su YouTube (canale: Autour de Minuit) dove sarà visibile gratuitamente fino all’11 gennaio 2026. Un passaggio importante per il cortometraggio, primo italiano in ambito animazione a competere in questa categoria da quando ci sono le shortlist a 15, in attesa dell’annuncio dei cinque finalisti, previsto per il 22 gennaio, e della cerimonia degli Academy Awards® il 15 marzo a Los Angeles.
Alla proiezione hanno partecipato l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni, il regista Matteo Burani, Arianna Gheller, animatrice e produttrice per Studio Croma, e un rappresentante di Sayonara Film, che gestisce la distribuzione in Italia.
“Siamo orgogliosi – sottolinea l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni – di ospitare in Regione il team di Studio Croma. ‘Playing God’ è un progetto cinematografico nato nella nostra terra e che può contare su prestigiose collaborazioni internazionali. La shortlist è un traguardo importante, un riconoscimento del lavoro che conferma la qualità e la vitalità della filiera regionale dell’animazione. Ringrazio l’Emilia-Romagna Film Commission per il lavoro che svolge quotidianamente e che viene premiato ancora una volta con un risultato importante come questo. Il lancio sulla piattaforma YouTube è un passaggio strategico, che permette di raggiungere un’ampia platea di spettatori e spettatrici. L’invito a tutte e tutti è di sostenere il cammino del corto guardandolo online e diffondendo il link”.
Il regista bolognese Matteo Burani, anche artista e scultore, tra i fondatori di Studio Croma Animation con Arianna Gheller, si è detto “fiero che Playing God sia riuscito a portare al centro dell’attenzione un immaginario fatto di creature imperfette, disturbanti, persino scomode. Anche da ciò che spaventa o respinge può nascere ispirazione, soprattutto per chi cresce sentendosi “diverso”. Il regista ha spiegato inoltre che “questo cortometraggio vuole essere un inno agli emarginati, ai giudicati, ai rinnegati: a tutti coloro che cercano un senso di appartenenza. Nel film, la vera forza nasce quando queste fragilità si riconoscono e si uniscono. Perché alla fine, anche un Dio creatore che si crede onnipotente può ritrovarsi solo e in minoranza di fronte al dolore che ha generato”.
Arianna Gheller ha evidenziato, inoltre, come produttrice e animatrice, “il senso di responsabilità e insieme di gioia” provato dal team a seguito dell’annuncio della shortlist: “Per noi, partiti da zero – senza immaginare che questa produzione ci avrebbe impegnato per sette anni – significa anche una rivincita. Ed è la prova tangibile che in Italia si può ambire, nonostante le molte difficoltà che incontra anche chi lavora sodo, a grandi riconoscimenti. Questa è la lezione che abbiamo appreso e che ci motiverà a dare il meglio anche nei nostri prossimi progetti.” Infine, “l’auspicio che la notizia di uno studio tutto italiano in shortlist per l’Oscar® possa trainare l’emersione dei tanti talenti che nel nostro paese portano innovazione e che meritano di farsi apprezzare in contesti internazionali e prestigiosi”.
Realizzato a Bologna e prodotto da Studio Croma Animation, co-prodotto da Autour de Minuit in associazione con Onira, con la partecipazione alla produzione esecutiva del due volte Premio Oscar® Kim Magnusson, il cortometraggio è stato sostenuto con un contributo economico dalla Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, dal MiC – Ministero della Cultura e dal CNC – Centre National du Cinéma et de l’Image Animée.
Presentato in anteprima mondiale alla Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia nel 2024, Playing God vanta 180 selezioni ufficiali nei festival e 92 premi internazionali, tra cui il Grand Prix per il Miglior cortometraggio d’animazione in due festival Oscar®-qualifying – Tribeca e Animayo – e il Nastro d’Argento, conferito dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani.
La storia
“Playing God” racconta di uno scultore ossessionato dall’idea della perfezione, che abbandona tutte le sue creature poiché imperfette. Le sculture d’argilla prendono vita nel laboratorio desiderando qualcosa di più della semplice esistenza.
Una riflessione sulla fragilità umana, sull’emarginazione e sul bisogno di appartenenza: racconta di come il rifiuto e il giudizio possano condizionare ogni individuo, ma anche di come l’unione e la resilienza possano trasformare uno stato di marginalità in forza e in senso di comunità.


