
Le piastrine sono dei frammenti cellulari che circolano nel sangue di ciascuno di noi e sono essenziali per bloccare le emorragie e favorire la guarigione delle ferite. Nel cancro, però, queste stesse piastrine non sono solo spettatrici: il tumore riesce a “educarle”, trasformandole in alleate involontarie che lo aiutano a crescere, a proteggersi e a diffondersi nell’organismo.
Uno studio, in ambito oncologico, condotto dal team del laboratorio di ricerca “BioMetLab” dell’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia diretta dal dottor Roberto Baricchi e pubblicato su The FEBS Journal, rivista scientifica internazionale, ha dimostrato che una sostanza chiamata TGF-beta, prodotta in grande quantità dalle piastrine, modifica il comportamento delle cellule del tumore al seno, rendendole più aggressive e soprattutto più capaci di attaccarsi alle piastrine. In questo modo il tumore potrebbe sfruttare le piastrine come un vero “mantello protettivo”, che lo aiuta a sfuggire al sistema immunitario e a viaggiare nel sangue fino a raggiungere altri organi, facilitando la comparsa di metastasi. Allo stesso tempo, questo contatto anomalo tra tumore e piastrine potrebbe contribuire allo sviluppo di trombosi, una complicazione molto frequente e pericolosa nei pazienti oncologici.
“Lo studio – spiega la dottoressa Margherita Genitoni, prima firmataria del lavoro – ci aiuta a comprendere meglio l’interazione tra le piastrine e le cellule tumorali e rappresenta un passo in avanti verso nuove prospettive di ricerca finalizzate allo sviluppo di terapie mirate. Capire come il tumore utilizza le piastrine significa aprire nuove strade terapeutiche: colpire non solo il tumore, ma anche le armi nascoste di cui esso si serve per diffondersi. Ogni passo avanti in questa direzione avvicina a trattamenti più efficaci e personalizzati, con l’obiettivo di migliorare la prognosi e la qualità di vita delle persone con tumore”.
Il lavoro è stato pubblicato su The FEBS Journal, una rivista scientifica internazionale di alto prestigio nell’ambito della biologia e della medicina. La rivista appartiene alla Federation of European Biochemical Societies, una delle più autorevoli organizzazioni europee per la ricerca scientifica. Link all’articolo: https://tinyurl.com/3w24az4e
“Questa pubblicazione su The FEBS Journal rappresenta un riconoscimento importante per il gruppo del Biometlab e per la Medicina Trasfusionale e conferma l’elevata qualità scientifica delle innumerevoli attività di Ricerca svolte all’interno dell’IRCCS di Reggio Emilia” – sottolinea il Direttore Generale dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia Davide Fornaciari.



