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Soliera si aggiudica il Bando Partecipazione

Il progetto è arrivato primo nella graduatoria regionale. 32mila euro aggiudicati per coniugare sport, benessere e comunità

Primo in graduatoria su tredici progetti presentati, 32mila euro di finanziamento ottenuti e, al centro, una chiara visione di Città legata a doppio filo con lo sport. Il Comune di Soliera si è aggiudicato, per il secondo anno di fila, il Bando Partecipazione della Regione Emilia-Romagna e, per la prima volta, la “linea straordinaria”, una nuova direttiva di finanziamento inserita da quest’anno e dedicata a processi deliberativi rappresentativi che saranno realizzati secondo la Raccomandazione dell’Unione Europea.

Il progetto premiato si distingue per la sua ambizione e per l’originalità del metodo: costruire un Piano strategico decennale per lo sport – con un orizzonte che abbia dunque la capacità di arrivare fino al 2035 –, articolato attraverso un percorso di ascolto e confronto, nel solco di quel modello di coprogettazione già sperimentato nel progetto della futura piazza di Limidi, progetto che, anche grazie al percorso partecipativo, ha ottenuto un finanziamento regionale di oltre 900mila euro. Al centro, come da prassi, saranno ancora la cittadinanza e gli attori del territorio, non solo le associazioni ma tutti gli stakeholder interessati al tema e i singoli cittadini, compresi quelli che non praticano sport. Un processo che partirà da un’indagine conoscitiva approfondita e diffusa, finalizzata a mappare bisogni e criticità, ma anche buone pratiche e punti saldi, rispetto al tema dello sport, inteso nella sua accezione più ampia e inclusiva, capace di abbracciare ogni età e ogni forma, anche quella non strutturata. Qui il primo aspetto al centro del percorso partecipato: ripensare insieme all’impiantistica, nuova o riqualificata, definendone le priorità e le caratteristiche, per gettare le basi per una programmazione condivisa da realizzarsi negli anni successivi, man mano che le risorse saranno disponibili. Un secondo aspetto centrale sarà  il ripensamento della governance dello sport a livello locale, attraverso la creazione di un organismo permanente di confronto e indirizzo capace di superare modelli ormai superati e in grado di rispondere alle esigenze di una società in trasformazione. Parallelamente, ecco il terzo aspetto: verranno affrontati i nodi legati alla gestione degli impianti sportivi.

Un elemento distintivo del progetto sarà la costituzione  di un albo dei cittadini deliberanti, uno strumento molto innovativo pensato per coinvolgere anche in futuro, su altri temi, la popolazione nei processi decisionali, portando punti di vista spesso esclusi dalle forme tradizionali di consultazione.

«Essere primi in graduatoria è certamente motivo di orgoglio – commenta la sindaca di Soliera, Caterina Bagni – ma lo è ancor di più il fatto che questo progetto rappresenti una visione di città costruita nel tempo: una città che considera la partecipazione come metodo e lo sport come risorsa trasversale nel favorire la salute il benessere delle persone. Al centro della nostra visione di Soliera stanno parole precise: partecipazione, ascolto attivo, comunità, cura. Il progetto che abbiamo costruito e che oggi viene premiato dalla Regione dimostra come sia possibile pensare al futuro insieme. Abbiamo una città in comune, e questo piano per lo sport è un esempio di come si possa trasformare quella frase in un’azione collettiva».

«Questo progetto – spiega il vicesindaco con delega allo sport, Angelo Bruno – rappresenta un cambio di approccio nella programmazione delle politiche sportive locali. L’obiettivo non è intervenire sull’emergenza o sulla singola struttura, ma costruire una visione strategica di lungo periodo, fondata sulla partecipazione attiva. L’indagine conoscitiva ci permetterà di raccogliere informazioni puntuali sulle abitudini e i bisogni legati alla pratica sportiva a Soliera, con uno sguardo che va oltre l’offerta tradizionale e che valorizzi la pratica informale, le attività nei parchi e negli spazi verdi, il movimento come attività benefica per i più piccoli come per i più anziani. Da lì partirà un processo di co-progettazione articolato, che porterà alla definizione di un piano decennale con priorità condivise».

















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