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Consegnate le chiavi della città di Fiorano a Piero Ferrari

In occasione dei 50 anni della Pista di Fiorano. Il vice presidente di Ferrari ha sottolineato il legame con il territorio, tra ricordi e aneddoti, nell’intervista con Leo Turrini.

Domenica 27 novembre, il sindaco di Fiorano Modenese, Francesco Tosi, ha consegnato le chiavi della città all’ingegnere Piero Ferrari, Vice Presidente di Ferrari, in occasione del 50° anniversario dell’inaugurazione della Pista di Fiorano, sottolineando il forte legame tra il territorio del distretto, la comunità fioranese e la fabbrica del Cavallino.

Al teatro Astoria erano presenti le autorità civili e militari locali, esponenti del mondo produttivo del distretto ceramico e tanti cittadini.

Per l’occasione, in piazza Ciro Menotti erano esposte una ventina di auto a marchio Ferrari, grazie a Autoluce, Romano Soli e Ferrari. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Comitato ‘Fiorano in Festa’.

Al termine della cerimonia, Sergio Bondavalli, amministratore delegato di Ceramiche Piemme, ha voluto regalare al sindaco Tosi e all’ingegner Ferrari due piastrelle con il simbolo del Cavallino, prodotte su richiesta di Enzo Ferrari, per il Salone dell’Automobile di Torino.

Il sindaco Francesco Tosi, alla consegna dell’onorificenza, ha sottolineato come da tempo il Comune di Fiorano Modenese ha un particolare legame con la Ferrari, partendo dalla presenza del circuito motoristico sul proprio territorio dal 1972, noto come  pista di Fiorano, fino alla cittadinanza onoraria conferita al cav. Enzo Ferrari nel 1982.

Un legame con il territorio confermato anche dall’ingegner Piero Ferrari nell’intervista con il giornalista Leo Turrini, ricordando aneddoti ed episodi di vita familiare, legati alla pista di Fiorano.

Costruita nel 1972 su un pezzo di terra di proprietà della famiglia, dove la nonna dell’ingegnere era solita raccogliere i radicchi, al confine tra Fiorano e Maranello. La pista di Fiorano è fin dall’inizio importante per il successo delle monoposto di casa Ferrari, tanto che Schumacher volle trasferirsi a vivere all’interno della Pista per provare il più possibile. Anche Enzo Ferrari amava stare sul circuito e a volte faceva da ‘centralinista’ per le telefonate dirette al box di monitoraggio.

Il legame con il territorio del distretto ceramico si concretizza anche nella volontà di produrre in loco le vetture del marchio e di servirsi di maestranze locali, anche per altro, come nel caso della produzione di piastrelle gialle con il logo Ferrari di ceramiche Piemme, che l’ingegner Piero Ferrari ricorda appesa dietro alla scrivania nell’ufficio del padre.

 
















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