Cresce nel 2012, essenzialmente per l’attività di ricostruzione dopo il terremoto, il numero e il valore degli appalti pubblici nel Modenese (complessivamente 654 milioni di euro), così come aumentano i cantieri privati (ben 2.878 per un valore complessivo di 532 milioni di euro), ma continua il calo del numero delle imprese (11.211 quelle attive, 148 in meno rispetto al 2011) ed è sempre più negativo il dato occupazionale con una perdita nel settore di oltre mille posti di lavoro in un anno: gli assicurati passano, infatti, da 16.186 a 14.980.
E’ la fotografia che emerge dal Rapporto 2012 dell’Osservatorio provinciale degli appalti, attivo dal 1999 su iniziativa di Comune e Provincia di Modena, che è stato illustrato agli aderenti (istituzioni, enti locali, sindacati, organizzazione economiche e professionali) in un incontro che si è svolto venerdì 7 giugno in Municipio.
Gli appalti pubblici, come ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Vincenzo Pasculli, nel 2012 sono stati 684, quasi 200 in più rispetto all’anno precedente (492) con un’incidenza molto alta degli interventi di ricostruzione post terremoto. Un solo appalto della Regione, per esempio, riguarda diverse di queste attività per un importo di 348 milioni. I subappalti autorizzati sono stati 235 per un importo di 8,7 milioni di euro.
“Soprattutto in relazione ai lavori del terremoto – affermano i promotori dell’Osservatorio – il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata richiede un’ulteriore attenzione sul fronte dei controlli”.
Anche i lavori privati sono aumentati a causa del sisma: i cantieri sono stati 2.878, circa il doppio rispetto al 2011, per un importo complessivo di 532 milioni (133 milioni in più rispetto all’anno precedente) e nei subappalti sono state impegnate 7.680 ditte. Di 163 cantieri non sono stati rilevati i costi.
“L’aumento dell’attività e il dato sulla diminuzione dell’occupazione nel settore – sottolinea Pasculli – mette in evidenza come i posti di lavoro persi siano stati integrati in parte con il lavoro totalmente o parzialmente irregolare. Viene infatti confermata la tendenza a trasformare lavoro subordinato in lavoro non assicurato, con ricorso alla costituzione di società di capitali che scontano meno oneri previdenziali. Di fatto, è stata superata la fase del lavoro grigio per passare direttamente al lavoro non garantito”.
La crisi del settore è confermata anche dai dati delle Casse edili dove, pur aumentando imprese iscritte e lavoratori (le imprese si devono iscrivere alla Casse del territorio dove si trova il cantiere, mantenendo la propria sede sociale in altra provincia), calano le ore lavorate: da quasi otto milioni del 2011 si passa a sei milioni e 935 mila nel 2012, mentre aumentano le ore di cassa integrazione (da 962 mila a un milione e 87 mila).
DUE SU TRE A IMPRESE MODENESI
Tra gli appalti pubblici, due su tre (il 67 per cento) sono stati assegnati a imprese che hanno sede in provincia di Modena con un valore medio di 397 mila euro. Dai dati dell’Osservatorio, però, emerge anche che se si restringe l’analisi alle aggiudicazioni della fascia di importo superiore al milione di euro, alle imprese modenesi sono andati 35 appalti su 66 per un valore di 111 milioni di euro sui 548 milioni complessivi. Mentre a imprese non modenesi ma comunque della regione sono andati lavori per 387 milioni di euro, a quelle non emiliane lavori per 50 milioni, meno del 10 per cento del totale.
“Il dato della ‘residenza’, comunque, non è certo più sufficiente per sentirsi garantiti dal rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata – sottolinea Egidio Pagani, assessore provinciale a Infrastrutture e Sviluppo delle città e del territorio – soprattutto di fronte a una vera e propria aggressione delle mafie al nostro territorio che, probabilmente, si è fatta ancora più forte in vista degli interventi per la ricostruzione post sisma. L’attività di monitoraggio per garantire trasparenza nelle procedure si è moltiplicata, così come sono stati incrementati i controlli, anche incrociando le banche dati, partendo proprio dall’esperienza dell’Osservatorio che in questi anni ha garantito ottimi risultati, grazie anche alla collaborazione delle associazioni economiche, dei sindacati e delle organizzazioni professionali. E dallo scorso anno – sottolinea Pagani – fanno parte dell’Osservatorio tutti i Comuni del territorio”.
Dall’analisi dell’Osservatorio emerge come le tipologie di subappalto dove è più alto il rischio di infiltrazioni della malavita sono diverse: dalla fornitura e posa in opera di ghiaia, sabbia, calcestruzzo, ferro; fino al nolo a freddo (del solo mezzo, cioè) trasformato senza autorizzazione in nolo a caldo (con operatore, quindi) per scavi, movimento terra e trasporti; per arrivare ai sondaggi, alle verifiche tecniche e ai lavori specialistici per finiture e impianti. “Serve un maggiore controllo dei cantieri da sviluppare attraverso tecnologie informatiche – sono le indicazioni del rapporto – in modo da garantire maggiormente la sicurezza di chi ci lavora e nello stesso tempo tenere sotto sorveglianza i movimenti sospetti, gli ingressi non autorizzati, le forniture e i mezzi di trasporto”.
Per l’assessore a Lavori pubblici e sicurezza del Comune di Modena Antonino Marino, inoltre, “accanto al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata, dove abbiamo moltiplicato gli sforzi sia nei controlli sia nell’attività di prevenzione, dobbiamo fare i conti anche con le difficoltà create dalla crisi economica alle imprese del settore senza nasconderci che i vincoli che pone il Patto di stabilità agli enti locali, soprattutto rispetto ai pagamenti, aggiungono un ulteriore elemento di debolezza”.
Nel corso del 2012 il Comune di Modena ha aggiudicato 56 appalti per quasi 34 milioni di euro, circa la metà per viabilità e sicurezza stradale; la Provincia 73 appalti per oltre 20 milioni, tre quarti dei quali su viabilità e sicurezza stradale.
Per garantire qualità dei lavori e sicurezza nei cantieri “i promotori dell’Osservatorio – aggiunge l’assessore Marino – sollecitano per gli appalti di importo maggiore l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, la cui procedura è più complessa rispetto al massimo ribasso perché, oltre al prezzo, prevede la valutazione di diversi parametri qualitativi, ma è in grado di assicurare un migliore controllo della concorrenza sleale tra le imprese che partecipano alla gare. Il criterio del massimo ribasso, invece, avvantaggia le imprese non strutturate a maggiore rischio di irregolarità”.
FORMAZIONE PER 800 TECNICI
Undici giornate di approfondimento per, complessivamente, oltre 800 partecipanti, in particolare tecnici degli enti pubblici che hanno esaminato diversi aspetti delle procedure d’appalto per migliorarne la qualità: dai metodi di calcolo nelle aggiudicazioni con offerta economicamente più vantaggiosa alle normative antimafia, dallo studio dei regolamenti tipo alle coperture assicurative, fino alle novità legislative introdotte con la “Spending Review” e la legge anticorruzione.
E’ il dato di sintesi dell’attività formativa svolta dall’Osservatorio provinciale degli appalti nel corso del 2012 e che si svolge in parallelo rispetto ai controlli sempre più frequenti e mirati effettuati nei cantieri da parte dell’Azienda sanitaria, dell’Inps, della Direzione provinciale del lavoro (Dpl) e delle Polizie municipali.
L’Azienda sanitaria nel 2012 ha effettuato 1.309 sopralluoghi con 2.008 aziende coinvolte, duecento in più rispetto all’anno precedente. I rapporti all’autorità giudiziaria sono stati 228.
La Dpl negli ultimi anni ha aumentato i cantieri ispezionati: erano 44 nel 2008, sono stati 195 nel 2012 (188 l’anno precedente) con 340 aziende ispezionati di cui 119 irregolari (il 35 per cento, una quota che è progressivamente in calo nel corso degli anni). I lavoratori irregolari sono stati 154, di cui 48 quelli in nero.
L’Inps ha svolto accertamenti su 55 aziende, con 45 che sono risultate irregolari con addebito, una non iscritta e i lavoratori in nero sono stati 29.
Le segnalazioni della Polizia municipale di Modena all’Azienda sanitaria nel 2012 state sei su 243 accertamenti.