Il governo e il futuro dell’Italia, i giovani, il lavoro e il precariato, la salute e le pensioni. Sono questi i temi al centro dell’incontro (aperto alla stampa) con senatori e deputati indetto lunedì 25 marzo alle ore 10.30, presso la sala Berardi della sede Cisl di Bologna (via Milazzo 16), dalle segreterie di Spi, Fnp e Uil Pensionati dell’Emilia-Romagna, i sindacati che rappresentano oltre 600mila pensionati della regione.
All’incontro partecipano i senatori del Partito democratico Giorgio Pagliari e Rita Ghedini, i deputati Pd Andrea De Maria, Donata Lenzi e Patrizia Maestri e l’onorevole Giovanni Paglia di Sinistra ecologia e libertà. Dai parlamentari emiliano-romagnoli degli altri partiti, regolarmente invitati all’incontro, i pensionati non hanno avuto alcuna risposta né disponibilità.
“Le elezioni politiche hanno determinato una difficile e inedita situazione per il nostro Paese, rendendo molto complicata la possibilità (e la necessità) che al voto segua l’insediamento di un Governo che ne rispecchi i risultati” dicono il segretario regionale generale dello Spi Maurizio Fabbri, Giancarlo Bacchilega della segretaria regionale Fnp e la segretaria regionale generale della Uil Pensionati Rosanna Benazzi.
“Qualunque sia l’esito di questa delicatissima fase, nella quale spetta al Presidente della Repubblica e alle forze politiche definirne lo sbocco – continuano i segretari –, restano più che mai aperti i tanti problemi e le tante criticità che pesano sull’Italia e che rendono più esposte proprio le persone più deboli sotto il profilo economico e sociale”. Tra queste, ricordano i leader regionali di Spi, Fnp e Uil Pensionati, i lavoratori e le lavoratrici dipendenti a reddito medio-basso, i giovani “soffocati dal precariato” e dalla crescente disoccupazione, le persone con gravi problemi di salute, ma anche i pensionati e le pensionate.
In Italia sono più di 18 milioni i pensionati e le pensionate e poco meno di 10 milioni percepiscono delle pensioni inferiori ai mille euro al mese. “Ci sono una serie di problemi che, se non verranno risolti presto, peggioreranno in modo radicale e definitivo le condizioni di vita di milioni di persone anziane – aggiungono Maurizio Fabbri, Giancarlo Bacchilega e Rosanna Benazzi –. E ci sono circa 3 milioni di non autosufficienti che stanno aspettando che il nostro Paese adotti una specifica legge che ne tuteli la dignità, prima ancora che l’assistenza”.