Premetto che non mi ritrovo tra coloro che incitano ai tagli orizzontali degli emolumenti dovuti a chi ha impegnato la propria vita al servizio della collettività. Altra cosa è una giusta retribuzione, anche alla luce di un rapporto di merito e non di sola presenza.
Mi viene, tragicamente, da ridere nel leggere quotidianamente questa diatriba sui costi della politica tra individui che, in dipendenza del momento occupazionale personale, si auto applica la nomina di Censori o Martiri.
Evitando di fare una filosofica panoramica dei problemi finanziari generali, un’affermazione mi sembra corretta….La Democrazia costa! Ed è un costo che val la pena mantenere in primis per giusto ricordo ai tanti che hanno pagato con la vita questo traguardo.
Tanti, troppi, hanno permesso il decadimento della politica trascinandosi dietro tutte le battute da cabaret, in altri momenti, senza aver avuto la capacità di attuare una buona riforma in tempi dovuti e che ora passano alla lotta di classe, in difesa di se stessi.
“”Deputati e senatori non vogliono però che a decidere sui loro stipendi sia il governo e reclamano l’autonomia di Montecitorio e Palazzo Madama. La commissione Affari costituzionali ha già dato parere negativo e c’è un’intesa di massima per modificare il decreto “salva-Italia” di Monti su questo punto. L’emendamento che modificherà la norma taglia indenità, ha detto oggi il relatore della manovra Pier Paolo Baretta (Pd) «potrebbe essere nostro o del governo». «La Commissione Giovannini deve portare a termine il suo lavoro – ha aggiunto Baretta riferendosi al gruppo che sta studiando l’equiparazione degli stipendi italiani a quelli europei – ma il punto è che il governo non può agire con un decreto ma è il Parlamento che lo deve recepire».”””
Caro Sig. Baretta ……(ex sindacalista) non le sembrerebbe una cosa buona e giusta che a decidere sui tagli alle pensioni siano i futuri pensionanti e i pensionati e non il Governo con un decreto che non passa al vaglio degli stessi?
In attesa che si arrivi al rinnovo del Parlamento e del Senato credo che molti cittadini attenti stiano compilando la lista dei mille da non rieleggere.
(Franco Mannino)
