Abbiamo notizia che anche in Provincia di Modena sono in arrivo,da parte dell’Agenzia delle Entrate,su ordine del Ministero dell’Economia, atti di recupero del “ Bonus bebè “.
A titolo riepilogativo il “ Bonus bebè “ fu previsto dalla legge finanziaria 2006 all’articolo 1,commi 331/334,nella misura di € 1.000 per ogni nuovo nato.
Circa 8 mila famiglie italiane stanno per essere raggiunte dall’atto di recupero di € 1.000 accompagnato da una denuncia penale per falsa autocertificazione,con previsione di una sanzione pecuniaria di € 3.000.
L’inghippo sta nella norma scritta,come spesso avviene, con i piedi.
Il “ Bonus Bebè “ era destinato alle famiglie di nuovi nati con “ reddito complessivo “ riferito all’anno 2004 non superiore ad € 50.000. La riscossione dei 1.000 euro sarebbe avvenuta nell’ufficio postale indicato nella lettera della Presidenza del Consiglio, con contestuale autocertificazione del diritto al “ Bonus “
Immaginiamo le difficoltà incontrate dalle neo mamme,con Bebè al collo nel capire cosa significava,in diritto tributario, reddito complessivo. Lo avevamo detto ai Parlamentari nostrani di intervenire attraverso emendamenti alla legge finanziaria , perché sarebbero sorti dei problemi in seguito , proprio sulla autocertificazione.
Forse ci voleva dietro il commercialista.
Pensate che il richiamo al nucleo famigliare fiscale,previsto dalla norma, è contenuto nell’art. 1 del Decreto Ministro della Sanità 22 gennaio 1993 che a sua volta richiama l’art. 12 del Testo Unico delle Imposte Dirette.
Incredibile.
L’indeterminatezza della norma dovrebbe consigliare la sanatoria sul piano penale e spero che qualche Parlamentare nostrano colga la questione con atti concreti.
La richiesta di refusione all’erario dei 1.000 euro ,indebitamente riscossi, è un atto dovuto anche se abbiamo il dubbio che il Ministero dell’Economia è arrivato tardi.
Mario Cardone – Segretario Provinciale PSI Modena