Le cinquanta azioni del Piano che il Comune di Modena intende realizzare entro il 2020 per risparmiare energia e ridurre le emissioni in atmosfera sono suddivise in quattro macroaree strategiche, descritte in un documento disponibile in internet (www.comune.modena.it/ambiente).
La prima macro area si intitola “Una città più risparmiosa ed efficiente” e si realizzerà attraverso la riduzione dei consumi e l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, dei servizi e del settore residenziale. Tra gli interventi, la sostituzione progressiva delle lampade a incandescenza con la nuova tecnologia a led per l’illuminazione pubblica e i semafori, e gli edifici di nuova costruzione ad elevata efficienza energetica come, ad esempio, il micro nido “La Trottola” di Villanova, la casa ecologica di via Caruso, il Museo casa natale Enzo Ferrari, la Palazzina dei Giardini ducali, le scuole Marconi, il centro ComeTe-Lega del Filo d’Oro. A questi si aggiunge la riqualificazione di edifici esistenti come la Casa delle donne di Villa Ombrosa, che sarà provvista di impianti ad alta efficienza e accorgimenti come il “tetto verde” ricoperto di erba per migliorare l’isolamento con l’esterno. Vi sono, inoltre, gli interventi per il risparmio energetico nel settore commerciale e terziario compresi nell’estensione dell’accordo volontario di Agenda 21 con la grande distribuzione e Hera, gli impianti di co-trigenerazione nelle strutture ospedaliere, la riqualificazione energetica di dieci polisportive, le buone pratiche di grandi aziende come Caprari e Tetrapak o di associazioni di categoria come Cna. Complessivamente le azioni previste consentiranno di ridurre di circa 80 mila tonnellate l’emissione di anidride carbonica in atmosfera per un ammontare complessivo di risorse mobilitate per circa 10 milioni di euro.
“Una città che si muove meglio” è la seconda linea strategica, con azioni che riguardano un’ulteriore promozione della mobilità sostenibile – in questo campo Modena è ai primi posti in Italia nella classifica di Legambiente – e l’incremento del numero di biciclette a disposizione del servizio “C’entro in bici” e dei depositi custoditi. In questa sezione rientrano le azioni per la riduzione del traffico veicolare di carattere privato con il Piano della sosta per il centro storico e il progetto della nuova stazione intermodale che connetterà i servizi ferroviari con quelli di autobus urbani ed extraurbani. Sono quasi 47 mila le tonnellate di anidride carbonica in atmosfera che si prevede di eliminare con le azioni di questa macroarea per un investimento di circa 55 milioni di euro.
Le azioni della terza area, “Una città solare a energia diffusa”, sono caratterizzate da un forte impulso alle energie rinnovabili, al recupero di energia dai rifiuti, al teleriscaldamento e alla cogenerazione. In quest’area si prevede l’installazione di impianti fotovoltaici sul patrimonio pubblico con interventi come il Campo solare di Marzaglia, il progetto pilota per la creazione di una cooperativa solare a partecipazione popolare per l’utilizzo del tetto della scuola elementare “Saliceto Panaro” e altri interventi di dimensioni più contenute per un totale di quasi 9 mila Megawattora prodotti. Per quanto riguarda il patrimonio privato, le stime effettuate in base all’attuale tendenza fanno prevedere l’installazione di nuovi impianti capaci di produrre circa altri 9 mila 600 Megawattora. Nell’ambito del recupero energetico da rifiuti si pensa alla creazione di un impianto biodigestore e di uno per recupero di biogas nell’area di via Caruso, oltre all’implementazione degli impianti di produzione di energia e calore da termovalorizzazione nelle aree del villaggio Giardino, terzo Peep e dell’ex mercato bestiame. A questi si aggiungono i nuovi impianti di teleriscaldamento e cogenerazione su iniziativa di imprese di costruzioni private, Hera e consorzio Cme. Questa sezione contribuirà per il 42% al totale del risparmio di emissioni con 102 mila tonnellate di anidride carbonica non emessa in atmosfera e quasi 20 milioni di euro di risorse investite tra ambito pubblico e privato.
Quarta e ultima area è “Una città inclusiva che cresce e cambia in modo sostenibile”, che comprende interventi di carattere amministrativo, come l’introduzione della variabile energetica negli strumenti di pianificazione urbana con obiettivi prefissati di efficienza e risparmio energetico di cui tener conto nella progettazione della città del futuro, e gli interventi di forestazione urbana che con altri 127,5 ettari porteranno Modena a un totale di 413 ettari di bosco urbano. Questo consentirà più assorbimento di anidride carbonica e la mitigazione dell’aumento di temperatura in città. Entro il 2020 la dotazione di piste ciclabili passerà dagli attuali 190 a 220 chilometri. In quest’ultima sezione rientrano anche gli interventi di promozione della cultura del risparmio energetico e della mobilità sostenibile attraverso piani di comunicazione e iniziative ad hoc. Il risparmio previsto in termini di anidride carbonica emessa si attesta circa su 10 mila tonnellate.