Dopo l’Accademia navale di Livorno, che lo ha ricevuto lo scorso anno, il Primo Tricolore è stato donato quest’anno dal Comune di Reggio all’Accademia aeronautica di Pozzuoli (Napoli).
La cerimonia di consegna della bandiera si è svolta nella sede dell’Accademia, alla presenza del vicesindaco di Reggio Emilia Liana Barbati e del comandante dell’istituto accademico, generale di brigata aerea Umberto Baldi. Erano inoltre presenti il generale Carlo Calatroni dell’associazione Aeronautica provinciale di Reggio Emilia, che ha organizzato l’evento con il Comune; il generale di squadra aerea Giampiero Gargini; il cavalier ufficiale Giuseppe Ronchetti presidente dell’associazione Nastro azzurro di Reggio Emilia, sodalizio di decorati al valor militare, in rappresentanza delle associazioni combattentistiche.
Alla cerimonia per la consegna del Primo Tricolore erano presenti anche alcune classi di studenti reggiani, che si sono trattenuti tre giorni in Accademia, ospiti della stessa istituzione, per conoscere il percorso di studi e formazione, la vita quotidiana e l’esperienza dei cadetti. Gli studenti, dell’Istituto tecnico industriale Nobili e del Bus Pascal, hanno visitato i laboratori, le aule, gli impianti sportivi, hanno seguito alcune lezioni tenute da Ufficiali e hanno visitato Napoli e Caserta.
“Vi porto – ha detto il vicesindaco Barbati nel corso della cerimonia di consegna della bandiera – il saluto forte e convinto del Comune e della città di Reggio Emilia, patria del Primo Tricolore e città medaglia d’oro al valor militare. Sappiamo quanto l’Accademia sia stata presente nella storia nazionale, fin da quando nel 1926 fu istituita e quanto la storia dell’Aeronautica occupi da sempre una posizione di rilievo nel mondo. Ci sentiamo perciò onorati di essere vostri ospiti e di poter ricordare assieme a voi l’importanza del nostro vessillo nazionale”.
Dal 7 gennaio 1797, giorno in cui il Tricolore nacque a Reggio Emilia come vessillo della Repubblica Cispadana e, ha ricordato Barbati, fu da subito “simbolo di libertà, uguaglianza e fraternità, partecipazione democratica e sovranità popolare, iniziò un lungo cammino che accompagnò la comunità nazionale fino alla rinascita democratica nel 1945 e alla sua consacrazione nella Costituzione Repubblicana. Onorare il Primo Tricolore significa dunque onorare questa storia, onorare il concetto di patria e con esso i suoi valori fondanti di libertà, identità, giustizia. Dietro e dentro questo simbolo stanno parole sacre di umanità, uguaglianza, rispetto e responsabilità; sta l’espressione della volontà di una comunità di poggiare il suo esistere sulla partecipazione e sul bene comune; stanno l’affermazione dei diritti inviolabili dell’uomo senza distinzione di razza, religione, opinioni politiche. Sono parole che abbiamo il dovere di ricordare continuamente, di non calpestarle, anche attraverso l’omaggio che dobbiamo alla bandiera”.
“Vi sono emblemi, come il Tricolore – ha aggiunto il vicesindaco Barbati – che sorgono nei momenti di cambiamento, momenti in cui la spinta al rinnovamento morale, politico e sociale, è forte e si trasforma in volontà, in istituzioni, che sono espressione di un’esigenza di speranza”.
“Il presidente della Repubblica Napolitano ha affermato recentemente: ‘il nuovo slancio di cui ha bisogno il nostro Paese richiede certamente riforme, ma richiede anche convinzione e recupero di valori condivisi’. Il Tricolore – ha concluso Barbati – rappresenta bene questa necessità e mentre ci accingiamo a tracciare il bilancio di 150 anni di Unità nazionale, dobbiamo testimoniare l’esigenza di una nazione più consapevole di sé, delle sue risorse, della sua missione. Il mondo delle Forze Armate sa bene quante prove ardue occorre affrontare per essere all’altezza di questi obiettivi. L’importante è che esso, assieme all’intera società nazionale sappia corrispondere, anche con la conoscenza della nostra storia e dei nostri simboli, a quanto è affermato nel compito essenziale della vostra Accademia: preparare i giovani ufficiali dai saldi principi morali”.
Il generale Baldi e Gargini hanno ringraziato del dono che testimonia un simbolico passaggio di valori e condivisione dello spirito nazionale, di amore per la patria e solidarietà, “valori che ci ispirano in guerra e in pace. L’Accademia è un luogo nel quale i giovani sono educati a tali valori per far crescere cittadini etici”.