Sono loro stessi infatti a fare autocritica sul loro modo di guidare e a confermare la pessima reputazione che gli italiani si sono guadagnati tra i guidatori stranieri. Direct Line, compagnia di assicurazione auto on line, ha reso noti i dati di una ricerca commissionata dal suo Centro studi e Documentazione a Nextplora sulla guida degli italiani, chiedendo loro come si considerino rispetto ai guidatori stranieri e in quali Paesi europei si guidi peggio.Purtroppo l’Italia ha ottenuto il primato negativo su tutti i fronti, giudicata la peggiore anche dai bolognesi. Il 48,7% degli intervistati del capoluogo emiliano è convinto che il paese europeo con i guidatori peggiori sia proprio l’Italia, seguita a distanza dalla Grecia (31%) e dalla Spagna (6%).
Più precisamente, il 32% pensa che i nostri connazionali guidino un po’ peggio, ma ben il 29% è convinto che gli italiani guidino decisamente peggio. Esiste invece un 29% che è tutto sommato meno critico e afferma che gli italiani alla guida siano tanto quanto il resto d’Europa.
Proviamo però a vedere le cause e i motivi che portano alla pesante autocritica. Al primo posto i bolognesi lamentano la distrazione al volante (42%) causata per esempio dall’uso del telefonino o dalle chiacchiere con il passeggero, seguita dal modo pericoloso di guidare (38%). Il 29,6% dei bolognesi è convinto, poi, che sia l’arroganza il principale motivo di questo triste primato.
Tuttavia non si può neanche dire che la nostra fama sia cambiata negli anni. Una ricerca sempre effettuata da Direct Line nel 2003 a livello europeo infatti rilevava gli stessi problemi: gli italiani erano considerati i guidatori peggiori d’Europa.
Commenta Barbara Panzeri, direttore marketing Direct Line: “Possiamo prendere come aspetto positivo il fatto che gli italiani, dai dati emersi dalla nostra ricerca, sono consapevoli di avere ampi margini di miglioramento alla guida e probabilmente questo potrebbe favorire un progressivo miglioramento della sicurezza sulle strade. I comportamenti virtuosi alla guida, d’altronde, premiano sempre, non solo in fatto di reputazione ma anche in fatto di sicurezza e minori costi sociali. Una strada lunga ma certamente da percorrere.”