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Operaio ucciso a Roteglia: i due fermati negano colpe

Negano ostinatamente i due tossicodipendenti – un uomo di 36 anni, nativo del Foggiano, e una donna di 39 che risulta abitare a Castellarano – fermati dai carabinieri nella notte per l’omicidio di Alberto Pavarani, 51 anni, originario di Omegna di Novara, da tempo residente nel reggiano.


La coppia è in stato di fermo perchè indiziata di omicidio, dopo una notte di interrogatori avvenuti nella caserma dei carabinieri.

I due, secondo l’accusa, avrebbero continuato a
frequentare la casa di Pavarani anche dopo la sua morte, probabilmente convivendo per qualche ora o per qualche giorno col cadavere.

I due sarebbero stati ospitati dal piemontese,
operaio alla coop sociale Lo Stradello di Scandiano, perchè in situazione di particolare difficoltà.
Venerdì della scorsa settimana sarebbe avvenuto l’omicidio, forse dopo un alterco o forse nel tentativo di avere metadone dall’uomo che ne stava facendo uso poichè in terapia. La coppia ha continuato ad entrare ed uscire dalla casa di Pavarani, anche per questo la gente non si è insospettita. Usavano anche la Ford Fiesta di colore nero targata Torino, di proprietà del piemontese.
A bordo di quella macchina, ieri sera a Magreta di Formigine, i due avrebbero raggiunto una farmacia dove hanno rapinato 500 euro. Erano già ricercati,
prima nel Parmense poi nel Modenese, in relazione all’omicidio di Pavarani, scoperto dai vigili urbani di Castellarano intorno alle 14.
L’uomo non si presentava al lavoro a Scandiano da venerdì della scorsa settimana. E’ stato trovato cadavere nel suo letto, colpito da almeno quattro fendenti all’addome e ad un fianco.
















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