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Reggio E.: strade e territorio più sicuri rispettando il paesaggio

Mettere in sicurezza territorio e strade, rispettando anche il paesaggio. E’ quanto sta facendo la Provincia di Reggio che in questi ultimi tempi – in particolare tra Baiso e Viano, ma non solo – ha realizzato una serie di interventi per contrastare una serie di smottamenti, con un occhio di riguardo proprio al loro inserimento paesaggistico.

“Al posto delle tradizionali strutture in calcestruzzo o dei gabbioni con sassi e reti metalliche, a fianco di diverse strade provinciali abbiamo preferito utilizzare tecniche di bioingegneria che si inseriscono naturalmente nel contesto paesaggistico”, sottolinea l’assessore provinciale alla Mobilità sostenibile, Luciano Gobbi.
Si tratta, in particolare, di palizzate in legno come quelle installate tra Baiso e Viano in ben cinque punti della Sp 98 Gargola-Carpineti-Cà del Merlo: a sostenere il terreno, e impedire smottamenti, non sono dunque più antiestetiche reti metalliche o peggio ancora colate di cemento, ma pali in legno di castagno di circa due metri inseriti con un’apposita tecnica nel terreno. “Sono opere che ci consentono di mettere il sicurezza il versante, che qui nella valle del Tresinaro è particolarmente instabile, ma anche di non incidere in alcun modo sul paesaggio, visto che con il tempo muschio e arbusti colonizzano l’intervento inserendolo pienamente nel contesto ambientale”, continua l’assessore Gobbi.

La bioingegneria, oltretutto, presenta costi assolutamente competitivi rispetto al calcestruzzo e ai classici gabbioni. Oltre ai 200 metri sulla Sp 98 tra Baiso e Viano, in questi mesi sorveglianti stradali e cantonieri della Provincia – insieme agli operai delle ditte specializzate in queste procedure – hanno dunque realizzato altre palizzate sulla Sp 7 a Minghetta, sempre in comune di Viano, e sulla Sp 21 a Puianello di Quattro Castella.

Inoltre, sempre tra Baiso e Viano, sono state utilizzate anche speciali reti paramassi con materiale geotessile, canapa in particolare, che pure consentono la colonizzazione da parte della vegetazione e, dunque, un inserimento ‘dolce’ della struttura nel contesto paesaggistico.
















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