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Rifiuti, la Polizia locale della Città metropolitana sequestra una cisterna usata per bruciarli illecitamente

Denunciato il titolare di una azienda a Bologna, il reato può portare alla reclusione da due a cinque anni

La Polizia locale della Città metropolitana ha denunciato il titolare di un’azienda a Bologna, un quarantenne italiano, per l’utilizzo di una cisterna in metallo adibita a forno per la combustione illecita di rifiuti di varia natura. La Polizia locale, coadiuvata dal GOAM, Gruppo operativo ambientale metropolitano, ha sequestrato la cisterna e comunicato la notizia di reato alla Procura della Repubblica.

La cisterna, situata all’interno della ditta e a pochi metri dalla sede stradale, ha attirato l’attenzione di un funzionario del Corpo di Polizia locale metropolitano per il fumo prodotto e l’insolita ubicazione, e lo ha portato ad allertare i colleghi e il gruppo operativo ambientale specializzato in materia.

A seguito di approfondite verifiche da parte delle “divise grigie” della Città metropolitana, sono scattati il sequestro della cisterna e la denuncia a carico del titolare dell’azienda. La Procura, analizzato il fascicolo, ha poi disposto la confisca finalizzata allo smaltimento della cisterna.

La condotta di combustione illecita di rifiuti, sanzionata dall’art. 256-bis del decreto legislativo 152/2006, può portare alla reclusione da due a cinque anni, con pene aumentate di un terzo se il delitto è commesso nell’ambito dell’attività d’impresa o comunque di un’attività organizzata.

















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