
In relazione al recente dibattito sulla gestione della sanità regionale e sull’ipotesi di limitare l’accesso ai servizi per i pazienti provenienti da altre regioni, ANISAP Emilia Romagna – Associazione delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private Accreditate – ritiene opportuno fornire alcuni chiarimenti sul ruolo e sulle modalità operative delle strutture private accreditate che collaborano con il Servizio Sanitario Regionale.
“I nostri poliambulatori privati accreditati operano in base a contratti annuali con limiti di budget fissati dalle Ausl locali: non abbiamo né autonomia né possibilità di generare sforamenti. È quindi scorretto e fuorviante far ricadere genericamente anche sul nostro comparto responsabilità che non ci appartengono. Oggi la vera urgenza è garantire la continuità delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale anche per il 2026: senza certezze contrattuali, milioni di prestazioni rischiano di non poter essere assicurate ai cittadini”, commenta Massimo Carpigiani, presidente di ANISAP Emilia Romagna. “Come Anisap – continua Carpigiani – riteniamo essenziale che il confronto sul tema della mobilità sanitaria si sviluppi su basi tecniche e trasparenti, distinguendo le responsabilità e riconoscendo il ruolo fondamentale del comparto privato accreditato della specialistica ambulatoriale nella rete dei servizi sanitari regionali”.
Le strutture associate ad ANISAP rappresentano una componente fondamentale del sistema sanitario emiliano-romagnolo, contribuendo ogni anno con milioni di prestazioni specialistiche a favore dei cittadini della regione. Secondo i dati più recenti, nel 2023 le strutture private accreditate hanno erogato quasi 4 milioni di prestazioni, pari a oltre un quarto del totale delle attività ambulatoriali regionali. Questo contributo è essenziale per garantire accesso, prossimità e continuità delle cure sul territorio.
È importante ricordare che i poliambulatori privati accreditati operano entro limiti di budget annuali rigidamente definiti dalle Aziende USL locali e approvati dalla Regione Emilia-Romagna. Tali vincoli stabiliscono con precisione i volumi massimi di attività erogabili per conto del Servizio Sanitario Nazionale e impediscono alle strutture di superare la spesa programmata. Per questa ragione, non è possibile attribuire al comparto privato accreditato che eroga prestazioni di specialistica ambulatoriale alcuna responsabilità rispetto a eventuali squilibri di bilancio nel sistema sanitario regionale.
In merito alla situazione attuale, ANISAP Emilia Romagna esprime forte preoccupazione per la mancata definizione dell’accordo quadro per il 2026, che disciplina i rapporti con le strutture private accreditate e scadrà il 31 dicembre di quest’anno. In assenza di un rinnovo o di una proroga, le strutture si troveranno nell’impossibilità di programmare le attività per il prossimo anno, con il rischio concreto di interruzioni nell’erogazione delle prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale.


