Nelle prime ore del 9 settembre scorso, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo hanno tratto in arresto nella quasi flagranza di reato, un uomo di 39 anni, cittadino nordafricano, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, per il delitto di tentata rapina aggravata e lesioni personali aggravate, commessi poco prima a Fiorano Modenese nei confronti di un uomo di 54 anni, aggredito in via Statale Ovest, nel tragitto casa-lavoro, mentre si trovava in sella alla propria bicicletta.
Secondo quanto ricostruito, l’indagato, insieme ad un complice, entrambi parzialmente travisati, avevano affrontato la vittima minacciandola con una pistola (rivelatasi successivamente a salve) colpendola ripetutamente nel tentativo di impossessarsi della bicicletta sulla quale viaggiava e di uno zaino portato in spalla. L’immediato intervento dei Carabinieri, richiesto dalla stessa vittima che aveva messo in atto una strenua difesa, consentiva di bloccare, dopo un inseguimento a piedi, il primo rapinatore e di sequestrare la pistola scacciacani replica di una semiautomatica Walther PPK/S, priva del tappo rosso. L’uomo aggredito, per i colpi subiti, veniva subito compagnato al pronto soccorso dove i sanitari refertavano lesioni giudicate guaribile in 15 giorni per i traumi causati dai colpi ricevuti.
Le ulteriori immediate indagini svolte dai Carabinieri consentivano di accertare che nella notte precedente, ovvero quella dell’8 settembre, i due indagati avevano già commesso un’ulteriore rapina in via Circondariale San Francesco, sempre a Fiorano Modenese, ai danni di due minori di 14 e 17 anni, che nella circostanza erano stati colpiti e minacciati con
una pistola ed un coltello, e rapinati dei rispettivi telefoni cellulari, di un paio di occhiali da vista e di una modesta cifra di denaro contante. In tale circostanza, uno degli indagati aveva anche preteso la somma di 50 euro a titolo estorsivo in cambio della successiva restituzione del telefono cellulare rapinato.
Ulteriori approfondimenti investigativi permettevano di ricondurre ai medesimi indagati un ulteriore rapina commesso, sempre a Fiorano Modenese, poche ore prima dell’arresto del primo indagato, ai danni di un giovane di 25 anni, al quale era stato sottratto un telefono cellulare.
Nel pomeriggio del 9 settembre, a poche ore dal primo arresto, le incessanti indagini dei Carabinieri, consentivano di rintracciare ed identificare anche il secondo indagato complice dell’ultima rapina datosi alla fuga e sfuggito all’arresto. L’indagato in questione, un uomo di 34 anni, anch’egli cittadino nordafricano irregolare e senza fissa dimora, veniva rintracciato dai Carabinieri in un’area ceramica dismessa del centro fioranese, dove si era accampato all’interno di una piccola tenda. L’operazione ha consentito di circondare la zona e bloccarlo senza difficoltà, nonostante il tentativo di aizzare contro i militari un cane di grossa taglia tenuto a guardia del bivacco. Nel corso della perquisizione veniva rinvenuto il telefono cellulare provento della rapina in danno dell’italiano 25enne, insieme ad altri indizi che consentivano ai Carabinieri di procedere, al fermo di indiziato di delitto del suddetto indagato in relazione al delitto di rapina aggravata. Al termine delle operazioni di fermo, il cane, un giovane Corso di sesso femminile, veniva affidato al servizio veterinario locale.
La Procura della Repubblica avanzava tempestivamente al Gip di Modena richiesta di convalida dell’arresto e del fermo con contestuale richiesta di applicazione ad entrambi gli indagati della misura custodiale in carcere.
All’esito dell’udienza di convalida svoltasi l’11 settembre il Giudice per le indagini preliminari di Modena convalidava sia l’arresto che il fermo ed applicava la richiesta misura cautelare della custodia in carcere ad entrambi gli indagati.
Si rammenta che le persone sottoposte ad indagini devono considerarsi presunte innocenti fino alla sentenza irrevocabile di condanna.