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Modena, l’Arma saluta il Maggiore Corrado Scoddo

Questa mattina, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena, l’Arma modenese ha salutato il Maggiore Corrado Scoddo che, dopo 40 anni di servizio, è stato posto in congedo per raggiunti limiti di età.

Il percorso di vita militare di Scoddo inizia il 1° novembre del 1985 allorché si presenta giovanissimo 20enne alla Scuola Allievi Carabinieri di Chieti, arruolandosi quale Carabiniere Ausiliario. Dopo il periodo formativo viene destinato al servizio territoriale a Palermo, Compagnia San Lorenzo, per poi decidere, spinto dalla crescente passione per i nobilissimi compiti che inizia ad assolvere nei primi mesi, di frequentare il biennio della Scuola Sottufficiali di Firenze. Fresco di studi e di sinceri ideali, consegue il grado di Vice Brigadiere il 29 maggio 1988 e viene trasferito alla Compagnia di Maddaloni (CE).

Nel territorio casertano permane per un ventennio, cimentandosi con una realtà estremamente impegnativa. Scoddo evidenzia da subito particolari capacità investigative, che gli consentono di transitare in tempi rapidi dai servizi territoriali – Stazione e Nucleo Radiomobile – ai reparti operativi impegnati nelle indagini di mafia. I primi anni ’90 sono segnati, nel casertano, dalla stagione delle stragi legate alle faide tra il Clan dei Casalesi ed altri gruppi camorristici attivi nel territorio, in particolare i Clan Belforte e Perreca. Estorsioni, traffici di droga, omicidi la fanno da padrone e il giovane Sottufficiale dell’Arma partecipa a ogni attività che lambisce quelle zone martoriate acquisendo, grazie alle sue capacità, la piena fiducia della magistratura locale, tanto da divenire referente per le indagini di mafia e profondo conoscitore delle dinamiche camorristiche e della criminalità organizzata, con analisi sullo stato dei rapporti tra cosche e tra queste e i cd “colletti bianchi”.

Un ventennio in totale apnea investigativa che lo vede impegnato anche nell’allora previsto ruolo di Pubblico Ministero in udienza per la Procura della Repubblica di Caserta. Tra le innumerevoli indagini partecipa al delicatissimo caso dell’omicidio del sindaco di Cervino (CE), Giovanni Piscitelli, bruciato vivo nel 2008, e indaga sulle stragi di Camorra con uccisioni a Maddaloni, Marcianise, San Felice a Cancello e Acerra, quest’ultima con uccisione di 7 persone per regolamento di conti (1992).

Sempre negli anni 2000 risolve l’intricato caso dell’omicidio di una prostituta ucraina, Maria Zhovnir, le cui indagini consentono l’arresto di una ex guardia giurata – ironia della sorte, già in servizio nel modenese – poi condannata a 15 anni di carcere. In quegli stessi anni risolve l’altro delicato caso del cruento omicidio di Antonio Palumbo, consumato tempo prima, il 5 aprile 1997, assicurando alla Giustizia la mandante del delitto (la moglie della vittima) e i due esecutori materiali, tutti condannati poi a oltre 20 anni di carcere.

La svolta professionale che lo porta a trasferirsi in Emilia Romagna capita, guarda caso, in seguito ad un’indagine che lo vede rincorrere un latitante camorrista dalla Campania a Castelnovo ne’ Monti, in cui lo localizza e arresta. La bella cittadina di montagna, e la pace di quei luoghi, convincono Scoddo a pensare al futuro della famiglia, della gentile compagna di vita Daniela, avvocato, e dei due figli Matteo e Camilla allora in tenera età. Chiede e ottiene il trasferimento e, nuova ironia della sorte, gli viene affidato un incarico proprio a Castelnovo ne’ Monti, dove approda nel 2009 nel grado di Maresciallo Aiutante e con l’incarico di Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di quella Compagnia Carabinieri.

Anche nel reggiano l’Ufficiale di Polizia Giudiziaria mette in mostra le proprie attitudini investigative, contrastando efficacemente il cosmo della microcriminalità di strada e sbaragliando un sodalizio dedito al traffico di droga nell’operazione “Piazza Pulita”, che ha annoverato decine di arresti. Poi l’approdo a Modena nel 2011, inizialmente a comandare la Stazione Carabinieri di viale Tassoni e successivamente, nel 2015, nel grado di Luogotenente, il Nucleo Informativo del Reparto Operativo di via Pico della Mirandola.

Nel 2019 transita nel ruolo Ufficiali, continuando a dirigere il comparto informativo dei Carabinieri della Provincia di Modena, ambito di plurime sfaccettature che abbraccia i settori dell’antimafia, dell’eversione e dell’ordine pubblico, oltre alla miriade di informazioni richieste all’Arma da istituzioni pubbliche e private autorizzate. Qui l’Ufficiale permane, con un rendimento di spessore e qualità difficilmente eguagliabili, fino al congedo per raggiunti limiti di età.

Il Comandante Corrado Scoddo è un Carabiniere che per otto lustri ha messo a disposizione dei Cittadini il suo impegno. Il senso del dovere, la disponibilità e lo spirito di sacrificio sono state le sue caratteristiche e ha scelto il lavoro come priorità.

Il Comando Provinciale dei Carabinieri gli augura di trascorrere una felice e serena pensione nella città della Ghirlandina, a cui si è legato e che ha scelto come sede di vita. A lui va il ringraziamento di tutti i colleghi che hanno avuto il privilegio e l’onore di conoscerlo e condividerne le fatiche lavorative.

















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