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Individuati a Reggio Emilia due minorenni che avevano rapinato, con violenza, una donna a Parma

Nel pomeriggio di sabato 25 maggio, operatori della Squadra Mobile di Reggio Emilia, a seguito di una richiesta di collaborazione pervenuta dalla Squadra Mobile di Parma, hanno individuato nei pressi della Stazione Storica due soggetti minorenni gravemente indiziati di aver commesso, il giorno precedente, una rapina ai danni di una donna a Borgo Cantelli, Parma.

A seguito dell’individuazione da parte degli investigatori reggiani, nella serata di sabato 25 maggio, gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Parma, hanno eseguito un provvedimento di fermo di Polizia Giudiziaria nei confronti dei due minori in quanto gravemente indiziati di concorso nel reato di rapina aggravata.

L’episodio che ha dato luogo all’adozione del provvedimento di fermo si è consumato nel pomeriggio di venerdì 24 maggio ed ha visto parte offesa una donna di sessant’anni che, appena uscita dal luogo di lavoro, sito poco distante da Borgo Cantelli, si trovava a transitare in pieno centro cittadino quando si è imbattuta per strada in una coppia di giovanissimi, uno dei quali avrebbe immediatamente tentato di strapparle la collana in oro che aveva al collo senza riuscire nel suo intento.

Subito dopo il secondo ragazzo la spingeva con grande violenza a terra, provocando alla malcapitata una rovinosa caduta a seguito della quale batteva la testa sul marciapiede. La donna riusciva a rialzarsi ma il ragazzo che l’aveva spinta a terra, la avvicinava nuovamente, dapprima raccattando un ciondolo di proprietà della donna, per poi cingerle il collo per provare ad impossessarsi anche della collana.

I due, subito dopo, si davano alla fuga in direzione lungo Parma mentre la vittima, scossa e dolorante, chiedeva aiuto ed alcuni passanti correvano in suo soccorso richiedendo l’intervento dei sanitari. La signora veniva trasportata in ambulanza in ospedale dove veniva refertata con una prognosi di cinque giorni con sospetto trauma cranico.

Grazie alla stretta collaborazione tra gli operatori della Squadra Mobile di Reggio Emilia e di Parma e alla tempestiva visione delle immagini degli impianti di video sorveglianza privata installati nei pressi dell’area, che restituivano le immagini di due giovanissimi di chiara etnia nord africana, è stato possibile ricostruire dettagliatamente quanto accaduto. Le immagini, infatti, da subito rendevano chiara la violenza con la quale era stata perpetrata la rapina e l’indifferenza nei confronti della vittima da parte degli autori, nonostante le sue urla.

L’immediato intervento degli operatori della Polizia di Stato consentiva di acquisire i primi elementi utili ad avviare le indagini che si sono protratte ininterrottamente fino all’identificazione degli indiziati nel territorio di Reggio Emilia.

I due giovani, a fronte dei primi accertamenti svolti dagli investigatori reggiani e parmensi, venivano accompagnati in Questura e, d’intesa con la Procura dei Minorenni di Bologna, sottoposti a fermo di polizia Giudiziaria in quanto gravemente indiziati di delitto alla luce delle comparazioni delle immagini effettuate, dell’abbigliamento e dei primi riscontri effettuati con la vittima.

Alle prime luci dell’alba del giorno 26 maggio i due diciassettenni venivano accompagnati presso il Centro di Prima Accoglienza di Bologna sito in via del Pratello, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente in attesa del giudizio di convalida del provvedimento adottato all’esito del quale veniva applicata, rispettivamente, la misura cautelare del collocamento presso l’IPM-Istituto Penale Minorile e del collocamento in comunità.

















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