giovedì, 12 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeIn evidenza ModenaL'Ausl di Modena in primo piano nel contrasto alla violenza





L’Ausl di Modena in primo piano nel contrasto alla violenza

Con il Centro LDV accompagnamento degli uomini in un percorso di cambiamento, supporto per le donne nei Consultori familiari, prevenzione nelle scuole

Monica Dotti (coordinatrice del Centro LDV), Alessandro De Rosa (psicologo e psicoterapeuta di LDV) Daniela Spettoli (direttrice Consultori Familiari AUSL Modena)

Nato nel 2011, il Centro Liberiamoci dalla violenza (LDV) dell’Azienda USL di Modena è stato il primo in Italia ad essere gestito da un’istituzione pubblica. Rivolto agli uomini autori di maltrattamenti, adotta il modello di trattamento utilizzato presso il Centro “Alternative to Violence” di Oslo che è il più consolidato in Europa.

In 12 anni di attività, dalla sua apertura ad oggi, LDV ha preso in carico circa 580 uomini accompagnandoli in un percorso con psicologi-psicoterapeuti specializzati sul tema. Ad oggi il Centro, con sede presso il Consultorio familiare di via Don Minzoni 121 a Modena, ha in carico circa 60 uomini e alla sua attività sarà dedicata parte della puntata di Tg2 Dossier che andrà in onda sabato 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza alle donne.

Come funziona? L’accesso è gratuito e su base volontaria. Il percorso, individuale o di gruppo, dura circa un anno, durante il quale gli psicologi del Centro accompagnano gli uomini maltrattanti ad avere consapevolezza e ad assumersi la responsabilità dei comportamenti agiti e delle conseguenze che hanno comportato su partner e figli, e li supportano verso un cambiamento.

Oltre all’accesso volontario, dal 2019 è in atto un protocollo con la Questura di Modena, che in base ad indicazione normativa invia a LDV gli uomini ammoniti dal Questore per violenza domestica e stalking. Una convenzione è in atto anche con l’Ufficio UEPE (Esecuzione Penale Esterna) del Ministero di Grazia e Giustizia. Anche all’interno dell’Istituto Penitenziario di Modena è in atto un percorso trattamentale con gli uomini detenuti.

“Quando siamo nati, nel 2011, ci chiedevamo se gli uomini avrebbero accettato il nostro percorso, era una sfida completamente nuova – spiega Monica Dotti, coordinatrice del Centro LDV dell’Ausl di Modena – fin da subito abbiamo visto che gli uomini accedevano motivati al cambiamento. Con il tempo tutto ciò si è moltiplicato e consolidato, e LDV è diventato un importante punto di riferimento all’interno della rete contro la violenza provinciale, che trova un importante raccordo nel protocollo prefettizio. La Regione Emilia-Romagna ci ha chiesto poi di collaborare per favorire l’apertura di un Centro LDV presso ogni Azienda USL, scelta unica a livello nazionale, che sta portando, provincia dopo provincia, ad ampliare questa rete”.

Il Centro LDV di Modena nasce a Modena perché ha trovato nel territorio grande attenzione a questo tema e una particolare sensibilità del mondo istituzionale e del terzo settore. È una delle attività che l’Azienda USL di Modena mette in campo per fermare e prevenire la violenza contro le donne e ha contribuito a rendere i Consultori Familiari particolarmente sensibili e attenti su questo tema.

Infatti se il Centro per l’accompagnamento degli uomini ha la sua sede a Modena, in ogni Distretto sanitario da Pavullo a Mirandola le donne vittime di violenza (anche quelle non  seguite direttamente dal Consultorio) possono trovare accoglienza e supporto da parte di ostetriche e psicologi che le ascoltano e le accompagnano verso il percorso più appropriato  all’interno dei diversi nodi della rete provinciale a contrasto della violenza, invitandole al contatto con le forze dell’ordine, i servizi sociali, centri antiviolenza. Nel primo semestre del 2023 sono state prese in carico dagli psicologi consultoriali per situazioni di violenza 120 donne.

Poiché i dati Istat hanno evidenziato che la violenza contro le donne appare particolarmente aumentata durante la gravidanza, è stato introdotto nel 2016 un percorso di screening che, attraverso domande ripetute periodicamente, permette di identificare situazioni di violenza o di rischio in questa particolare fase per la coppia e per la donna, e così offrire – con la collaborazione dei diversi servizi territoriali esistenti – percorsi di protezione e sicurezza. Da gennaio ad oggi lo screening nei diversi consultori familiari della provincia è stato effettuato a 2300 donne.

“Le donne devono sapere che il Consultorio familiare è un luogo in cui è possibile parlare di violenza, essere comprese ed aiutate – afferma la dottoressa Daniela Spettoli, direttrice dei Consultori Familiari dell’Azienda USL di Modena –. Spesso le donne hanno timori o si addossano responsabilità ingiustificate rispetto alla presenza di comportamenti violenti all’interno della loro relazione. Lo screening in gravidanza è anche un’opportunità per sensibilizzare sul tema e un’occasione di consapevolezza per molte donne”.

Per quanto riguarda la prevenzione della violenza, molto importante e articolata è l’attività svolta dai professionisti degli Spazi Giovani dei Consultori, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, attraverso i progetti, coordinati a livello regionale, di educazione all’affettività e sessualità. Gli incontri si rivolgono a studenti, docenti, genitori e adulti di riferimento e tra i temi trattati vi sono la relazione di coppia (innamoramento, amore, sessualità, rispetto delle differenze) e la violenza di genere. Nell’anno scolastico 2023/2024 saranno circa 13mila gli studenti coinvolti nei progetti.

Nelle scuole secondarie di secondo grado in particolare i progetti si svolgono con la modalità della educazione tra pari (peer education): gli studenti, oltre ad essere destinatari, diventano soggetti attivi della formazione ai loro coetanei attraverso un percorso di sostegno e collaborazione degli adulti.

Per la scuola d’infanzia e la scuola primaria è invece attivo dal 2021 il progetto “Scuola delle emozioni”, nato dalla collaborazione tra Ausl e Ufficio scolastico provinciale. È un percorso formativo per docenti e genitori dei bambini centrato sulla comprensione delle emozioni dei bambini e in questo contesto rientra un particolare “libretto di istruzioni”, ora in distribuzione nelle scuole, dal titolo “Chiacchiere importanti per la vita” dedicato allo sviluppo emotivo nella fascia di età 9-12 anni. La traduzione dei contenuti del libro, promossi dal governo svedese, è stata curata dai professionisti dell’Azienda USL di Modena per adattarli al contesto italiano.

Tutte le informazioni sul tema, i contatti della rete territoriale Distretto per Distretto e l’elenco completo delle iniziative in occasione del 25 novembre si trovano alla pagina dedicata sul portale Ausl https://www.ausl.mo.it/violenza-donne.

















Ultime notizie