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L’Alma Mater conferisce la Laurea ad honorem al musicista Luigi Lai e lo omaggia con un concerto di Fresu

Il più grande suonatore di launeddas di tutti i tempi - triplo clarinetto a insufflazione diretta della tradizione sarda - riceverà la laurea in Discipline della Musica e del Teatro dell'Università di Bologna

(foto fornita da UniBo)

Si svolgerà martedì 14 febbraio, alle 16, nell’Aula Magna di Santa Lucia, la cerimonia di conferimento della Laurea ad Honorem a Luigi Lai, il più grande interprete vivente della musica delle launeddas, uno strumento di tradizione orale presente nella parte meridionale della Sardegna, della quale Lai custodisce e continua a elaborare l’ampio repertorio.

Dopo i saluti del Rettore Giovanni Molari, il prof. Domenico Staiti pronuncerà la Laudatio; a seguire il Direttore del Dipartimento delle Arti, Giacomo Manzoli, esporrà le motivazioni che hanno portato all’approvazione della proposta di conferimento della laurea in Discipline della Musica e del Teatro a Luigi Lai che, ricevuta la pergamena, terrà una lezione magistrale sulla musica delle launeddas, nel corso della quale ne esporrà in concreto le tecniche e le strutture compositive, eseguendo parti del repertorio.

L’evento è aperto alla comunità Unibo e alla cittadinanza, ad accesso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Sarà possibile seguire la cerimonia anche in diretta streaming sul canale Youtube di Ateneo. Disponibile anche l’interprete della lingua dei segni LIS.

L’omaggio al maestro Lai continuerà nel corso della serata: alle 21, nell’Aula Absidale: (Via de’Chiari, 23/A – Bologna) si terrà il concerto omaggio a Luigi Lai con il prof. Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari), col regista Gianfranco Cabiddu e con Paolo Fresu e i musicisti di Sonos e memoria (Elena Ledda, Mauro Palmas, Gavino Murgia, Federico Sanesi, Marcello Floris). L’ingresso è ad accesso libero con prenotazione online.

È la prima volta, non solo in Italia, che viene attribuita una laurea ad honorem a un musicista orale. Non è un caso che tale operazione, di grande respiro culturale e modernità, avvenga all’Alma Mater. Proprio presso il Dipartimento delle Arti Unibo ha insegnato Roberto Leydi, che è stato importantissimo organizzatore e direttore artistico di festival e concerti, di edizioni discografiche e di musiche di tradizione orale. Il 15 febbraio di questo anno ricorre il ventennale della sua morte: questa celebrazione è anche un omaggio alla sua memoria.

Luigi Lai è oggi il più grande interprete vivente di una grande tradizione della quale custodisce e continua a elaborare l’ampio repertorio. Ha appreso il mestiere di suonatore di launeddas con le modalità tradizionali, ma conosce anche la teoria musicale e trasmette la propria tradizione anche per il tramite della notazione musicale. Suona professionalmente anche il saxofono e la fisarmonica; ha svolto attività concertistica da solo o con altri musicisti di fama, in tutto il mondo e in sedi di grande prestigio, e ha una grande notorietà internazionale. Queste esperienze e competenze si sono sommate a quelle di tradizione e le hanno amplificate e, in parte, rimodellate, facendo di lui il più grande suonatore di launeddas mai registrato e, probabilmente, il più grande di tutti i tempi.

Le launeddas sono uno strumento professionale i cui suonatori virtuosi sono stati, nel Novecento, meno di una decina. Luigi Lai è stato allievo dei due più grandi maestri della prima metà del Novecento.

 

Luigi Lai

E’ nato il 25 luglio del 1932 a San Vito, dove ora risiede. Si è appassionato alle launeddas all’età di 8 anni dopo aver sentito un pastore suonarle nelle campagne di Minderrì, vicino San Vito. Quel momento folgorante ha segnato l’inizio della sua lunga carriera.

Ha studiato anche fisarmonica e saxofono, all’Accademia musicale di Zurigo, durante il suo periodo di permanenza in Svizzera, dai 26 ai 41 anni d’età.

Ancora oggi si dedica costantemente alla costruzione delle launeddas, alla composizione ed esecuzione del repertorio, alla sua divulgazione.

Rientrato in Sardegna nel 1971, da allora ha costantemente suonato le launeddas, sia nelle celebrazioni e nelle feste tradizionali (ancor oggi continua ad accompagnare la processione di Sant’Efisio, il primo maggio. È il primo ad aver creato, negli anni ’70, una scuola di launeddas. All’attività di suonatore di tradizione da molto tempo affianca collaborazioni importanti con jazzisti, orchestre, cantautori e musicisti che appartengono ad altre tradizioni musicali.

Con le launeddas ha girato il mondo, esibendosi in rassegne concertistiche di grandissimo prestigio.

È stato unico docente di launeddas al Conservatorio di Cagliari, ove è stato istituito il primo corso autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

La sua storia può essere letta nel primo libro biografico a lui dedicato (Luigi Lai Maestro di Launeddas, a cura di Gabriele Congiu, CG edizioni/Beranu, Quartu S. Elena, 2018 che contiene anche registrazioni audio della sua voce e sonate con le launeddas).

Il film di Gianfranco Cabiddu Su Maistru (titolo provvisorio; produzione Clipper Media/Istituto Luce/Ass. Cult. Backstage), di cui verrà proiettata un’anteprima nel corso del festeggiamento/concerto che farà seguito al conseguimento della laurea ad honorem è interamente dedicato alla sua figura e alla sua opera.

















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