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Peste suina, il punto della situazione sul territorio metropolitano: attivato un nucleo operativo

L’aggiornamento sulle attività di prevenzione e controllo della Peste Suina Africana che si stanno svolgendo sul nostro territorio è stato fornito dal consigliere metropolitano delegato Paolo Crescimbeni nella seduta dell’esecutivo di Palazzo Malvezzi di ieri.

Ad oggi risultano una trentina di casi confermati tra Piemonte e Liguria. Nessun contagio finora in Emilia-Romagna.

Una prima rassicurazione sull’attuale totale assenza di casi accertati sul nostro territorio si trova nella nota della Polizia locale della Città metropolitana che conferma inoltre la non trasmissibilità all’uomo della peste suina che colpisce esclusivamente suini domestici e cinghiali. Gli esseri umani e specie animali diverse dai suini, possono però essere vettori di trasferimento del virus (calpestando i terreni che i selvatici attraversano e trasportandone i residui in contesti rurali “sani”).

Da gennaio il Corpo di Polizia locale della Città metropolitana ha raccolto e sottoposto al controllo dell’Istituto Zoo-profilattico 85 carcasse sospette (rivelatesi tutte non infette) e ha collaborato con la Polizia della Provincia di Modena in attività di controllo con drone, nel territorio fra Montese e Gaggio Montano.

A inizio febbraio si è avviato un apposito Nucleo operativo composto da Polizia metropolitana, ATC BO 1-2-3, Carabinieri-Forestali e Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca (STACP BO) che, insieme ai veterinari dell’ASL, ha concordato sull’opportunità di una strategia di prevenzione.

Per favorire una capillare azione di vigilanza preventiva il territorio sarà perlustrato da 50 soggetti (volontari ATC e dell’associazionismo) che opereranno su porzioni di 400 ettari. Da queste azioni si riuscirà ad ottenere una georeferenziazione analitica e dati statistici su eventuali passaggi e percorsi.

Parallelamente alle attività di monitoraggio, già dalla prossima settimana partiranno incontri informativi e campagne di comunicazione rivolte alla cittadinanza, si potenzieranno percorsi formativi ad hoc per le Polizie locali, l’Associazionismo e il volontariato e proseguiranno campagne di informazione specifiche per le 5.600 aziende agricole circa le precauzioni da adottare.

“Al momento non si sono registrati casi sul nostro territorio ma manteniamo alta l’attenzione con un monitoraggio costante. –  rassicura il consigliere delegato alla Polizia locale della Città metropolitana Paolo Crescimbeni – Non dobbiamo farci trovare impreparati e per gestire al meglio anche scenari emergenziali, sono fondamentali la formazione degli operatori e una corretta informazione ai cittadini e alle attività produttive.  Ringrazio i tecnici degli uffici della Regione, le Aziende sanitarie e tutte le forze dell’ordine coinvolte in questa attività che vede la collaborazione costante e attiva anche del volontariato degli ATC e dell’associazionismo.”

 

Il contesto

Nell’area bolognese (Circondario imolese escluso) vivono oltre 22.000 suini distribuiti fra 467 Aziende. Gli animali sono attualmente sottoposti a regime pre-emergenziale; per i 400 allevamenti domestici (cioè con non più di 4 maiali) dovrà concludersi, entro questa settimana, la macellazione senza procedere al conseguente ripopolamento; per i 67 allevamenti “industriali” la Regione sta disponendo le misure di biosicurezza rafforzata che dovrebbero consentire alle Aziende di lavorare anche in una situazione di emergenza.

















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