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Fermata tra Carpi e Mirandola una baby-gang di spacciatori

Coccodrillo, Apex, Jigen e Linus: erano questi i soprannomi, ispirati a personaggi dei cartoni animati e del videogame più in voga del momento, con cui quattro giovanissimi spacciatori di Carpi e Mirandola erano conosciuti negli ambienti giovanili. Ieri i carabinieri li hanno fermati, al termine di una attività di indagine che ha fatto luce sulle loro attività criminose.
A due loro, studenti presso due scuole superiori del modenese, era demandato il compito di mantenere i rapporti con la clientela, mentre gli altri due si dedicavamo all’approvvigionamento dello stupefacente, prevalentemente hashish e marijuana, quest’ultima anche coltivata a casa dove è stata sequestrata una serra di tutto punto.

Le attività, nate dal sequestro di un cellulare requisito ad uno spacciatore, hanno dunque delineato i contorni di una vera e propria organizzazione la quale, a dispetto della giovanissima età dei suoi componenti, garantiva l’approvvigionamento – anche con prestazioni a domicilio – di droga in favore di giovanissimi coetanei, quasi tutti studenti delle scuole superiori. Le cessioni avvenivano sia presso i consueti luoghi di aggregazione pomeridiani (bar, campi di calcio parchi, pubblici e sale giochi), sia direttamente a scuola dove, complice la fitta rete di clientela, i giovani spacciatori riuscivano a muoversi con disinvoltura, potendo contare su una cornice di sicurezza garantitagli dai loro stessi acquirenti.

Alla fine saranno più di trenta i ragazzini segnalati alla Prefettura di Modena quali assuntori; alcuni di loro sono tuttora minorenni.

 
















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