E’ partita regolarmente il 31 marzo la stagione della pesca nei corsi d’acqua di montagna che si concluderà il 6 ottobre, mentre in pianura e collina è consentita tutto l’anno ma con regolamentazioni.
La Polizia provinciale, in occasione dell’avvio delle attività, sta intensificando i controlli dai quali finora non sono emerse irregolarità, con una buona affluenza di pescatori soprattutto nelle zone “no kill”.
Tra le novità di quest’anno, infatti, spicca la creazione di una zona a “rilascio obbligatorio” nel torrente Ospitale a Fanano lunga circa un chilometro, in un tratto particolarmente suggestivo che scorre a fianco del sentiero storico della Romea nonantolana.
La nuova zona si aggiunge a quelle attivate da tempo, sempre più apprezzate dagli amanti di questo tipo di pesca, sul Panaro dalla confluenza con il Rio Benedello a Guiglia al ponte di Casona di Marano, sullo Scoltenna tra il ponte di Prugneto e il ponte di Olina tra i territori di Montecreto, Pavullo e Sestola.
Le date, le regole, le attrezzature ammesse, la classificazione delle acque, i periodi e gli orari di pesca sono fissate nel calendario ittico, approvato dalla Regione, e disponibile sul sito della Provincia nella sezione dedicata alle politiche faunistiche.
Nel provvedimento sono elencate anche tutte le specie a rischio per le quali sono previste forti limitazioni alla cattura, i divieti, le zone di protezione integrale e a regolamentazione speciale, comprese le zone “non kill”. Complessivamente nel modenese l’attività coinvolge oltre nove mila pescatori.
Con la legge di riordino, alle Province, in materia di pesca, come per la caccia, è rimasta l’attività di vigilanza e l’applicazione delle sanzioni amministrative.
Per tutti gli adempimenti amministrativi i pescatori fanno riferimento alla Regione.