Non è un pesce d’aprile, bensì realtà il taglio dell’assegno pensionistico che da oggi – lunedì 1° aprile – interessa 45.831 modenesi (5,6 milioni in tutta Italia).
Entra in vigore oggi, infatti, il nuovo meccanismo di rivalutazione delle pensioni all’inflazione, introdotto dal governo con l’ultima legge di Bilancio.
Lo segnala il sindacato pensionati Fnp Cisl Emilia Centrale che, insieme alle altre sigle sindacali dei pensionati, protesterà il 9 maggio a Padova, Roma e Napoli, e terrà una grande manifestazione il 1° giugno, di nuovo a Roma.
«Per finanziare il reddito di cittadinanza, questo governo mette le mani nelle tasche di chi non può difendersi: i pensionati – attacca il segretario generale aggiunto della Fnp Cisl Emilia Centrale Rossana Boni – La rivalutazione è lo strumento con cui gli importi delle prestazioni sociali vengono adeguati all’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat.
Questo processo è conosciuto anche con il termine~perequazione~e ha una funzione molto importante:~permettere al potere d’acquisto della pensione di rimanere inalterato nel tempo. Dal 1° gennaio 2019 è valido il meccanismo della rivalutazione delle pensioni descritto dall’ultima legge di Bilancio. Nel dettaglio, – spiega la sindacalista Cisl – la perequazione è piena (quindi all’1,1% per il 2019) solamente per gli assegni con importo non superiore a tre volte il trattamento minimo (come riferimento si prende quello del 2018: 507,46 euro). In pratica sono salvi gli assegni di importo mensile non superiore a 1.522,38 euro lordi (1.200 euro netti).
Gli importi maggiormente toccati saranno quelli più alti. Il ricalcolo parte da oggi, ma sarà retroattivo. Questo significa che dal 1° giugno, guardo caso dopo le elezioni europee, – sottolinea il segretario generale aggiunto della Fnp Cisl Emilia Centrale – i pensionati subiranno il conguaglio con le relative trattenute sulle rate di pensione. Con l’aumentare dell’importo delle pensioni, la misura della perequazione verrà pian piano ridotta».
Una vedova residente in provincia, che incassa la sua pensione e quella di reversibilità del marito, ha già segnalato alla Fnp che il suo assegno (1.557 euro netti) da oggi è stato tagliato di 10 euro. Secondi calcoli della Cisl, questa signora perderà quest’anno 130 euro.
Nel periodo 2019-2021, come dicevamo, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici sarà riconosciuta al 100% solo agli assegni pari o inferiori a tre volte il trattamento minimo Inps. Per quelli superiori a tre volte il trattamento minimo Inps ci sono i seguenti scaglioni: 97% per assegni pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo; 77% per assegni superiori a quattro volte il trattamento minimo e pari o inferiori cinque volte il trattamento minimo; 52% per trattamenti superiori a cinque volte il trattamento minimo e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo; 47% per i trattamenti superiori a sei volte e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo; 45% per i trattamenti superiori a otto volte e pari o inferiori a nove volte il trattamento minimo; 40% per i trattamenti pensionistici superiori a nove volte il trattamento minimo Inps.