Si chiama BYOD, acronimo inglese di Bring Your Own Device, una tendenza che si è andata diffondendo nei paesi anglosassoni, applicata al mondo del lavoro e della scuola, che prevede l’utilizzo da parte di dipendenti e studenti dei propri mezzi tecnologici, superando la tradizionale impostazione di ambienti di studio o lavoro con device forniti dalle aziende o dalle scuole e università.
Unimore, sempre molto attenta alle esperienze legate a forme innovative della didattica, ha costruito un primo ambiente BYOD a livello universitario in Italia per i propri studenti, per l’insegnamento dell’informatica, mettendo a disposizione un ambiente che può ospitare circa 40 persone, attrezzato con un segnale WiFi adeguato e tavoli da lavoro con prese di corrente per consentire la ricarica dei portatili.
Il primo ambiente BYOD, nato grazie al lavoro del Centro Edunova, degli studenti del corso di laurea in Ingegneria Informatica e del SIA (Sistemi Informatici Applicativi) di Unimore, è operativo presso il Dipartimento di Giurisprudenza nel complesso universitario San Geminiano di Modena ed è stato messo a punto e allestito in occasione dell’iniziativa Ragazze Digitali, animata dal prof. Michele Colajanni di Unimore. Terminata quell’esperienza da ora è a disposizione degli studenti di Giurisprudenza.
“A partire da un tradizionale laboratorio informatico, il nuovo ambiente BYOD – ha spiegato il prof. Tommaso Minerva, direttore del Centro Edunova di Unimore – consente maggior flessibilità di lavoro per gli studenti, mentre permette riduzione degli investimenti in attrezzature didattiche e informatiche, abbattendo i costi per sistemi che diventano presto obsoleti”.