Nelle scorse settimane Legambiente ha presentato formalmente le proprie osservazioni all’Accordo urbanistico che prevede la realizzazione di nuove scuole e di un Hospice a Spezzano e l’ampliamento di aree industriali a Fiorano.
Ci preme innanzitutto ribadire la nostra generale perplessità su questo accordo, in quanto prevede nel complesso l’urbanizzazione di oltre 13 ettari di territorio agricolo di qualità e di pregio paesaggistico ambientale, in un contesto comunale e distrettuale segnato dalle enormi cementificazioni industriali e residenziali dei decenni passati. Il tutto “in deroga” agli strumenti di pianificazione territoriale vigenti.
Abbiamo comunque ritenuto importante trasmettere osservazioni che consentirebbero, se accolte, di evitare o almeno di ridurre fortemente il consumo di suolo e l’impatto ambientale.
Area Via Ghiarola. I 7 ettari di territorio agricolo che si prevede di convertire ad industriale potrebbero essere salvati localizzando le nuove previsioni industriali all’interno di altre aree industriali dismesse presenti nel distretto. Riteniamo che sia questa la funzione di pianificazione di “alto profilo” che dovrebbe assumere il soggetto pubblico, anziché limitarsi di fatto a “ratificare” le pur legittime aspettative e proposte dei privati proponenti.
Area zona Motta a Spezzano per l’Hospice. La pianificazione sanitaria prevede un Hospice a servizio della zona “sud” della provincia, che comprende tutti i comuni dalla pedemontana fino all’alto appennino. A livello provinciale si dovrebbe assumere l’obiettivo di individuare rapidamente nel bacino “sud” aree alternative idonee per l’Hospice, con il vincolo di escludere soluzioni che comportino il consumo di suolo agricolo o l’urbanizzazione di nuove aree. Ad esempio si potrebbe ipotizzare la parte collinare del comparto Ex Cisa Cerdisa: una funzione pubblica aiuterebbe il comparto a decollare e la prossimità con l’Ospedale di Sassuolo potrebbe instaurare utili sinergie. Così facendo si salverebbero 1,5 ettari di zona agricola di grande pregio. Non essendo poi necessaria la cessione al pubblico di questa area, si potrebbe evitare anche il previsto ampliamento del limitrofo comparto AN.1f.
Area zona Motta a Spezzano per la nuova scuola. Riteniamo che l’Amministrazione dovrebbe approfondire la fattibilità tecnica di soluzioni alternative, alcune proposte anche da un comitato locale, che consentirebbero il riutilizzo/ampliamento/adeguamento della scuola esistente.
In base alle risposte alle osservazioni presentate potremo “misurare” la reale volontà dell’Amministrazione comunale di tutelare il suolo e il territorio agricolo.
(Circolo Legambiente “Chico Mendes”)