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Anche quest’anno Castelnovo ha partecipato a Kahla alle commemorazioni internazionali per la fine della guerra

Nei giorni scorsi una rappresentanza del Comune di Castelnovo ha partecipato a Kahla alle commemorazioni internazionali per la fine della seconda guerra mondiale, la cui conclusione in Europa avvenne nei primi giorni del maggio 1945 (la firma della resa della Germania fu il 7 maggio). A Kahla ogni anno in questa occasione convengono rappresentanti istituzionali da molti Paesi d’Europa, dai quali attraverso rastrellamenti e deportazioni furono condotti in questa cittadina della Turingia migliaia di prigionieri, per lavorare in un campo di lavoro dalle condizioni durissime, con gli operai forzati che lavoravano in tunnel sotterranei per costruire i Messerschmitt 262, i modernissimi caccia a reazione del regime nazista. Anche da Castelnovo, dopo essere stati rinchiusi in teatro, allora sede del comando tedesco, vennero deportati a Kahla diversi montanari dei comuni appenninici, e diversi non fecero ritorno. Di Castelnovo in particolare Inello Bezzi, Anselmo e Renato Guidi, Pierino Ruffini, Attilio Coli, Ermete Zuccolini e Francesco Toschi. Quest’anno ha partecipato alle cerimonie Sabrina Fiori, assessore Volontariato e associazionismo. “La commemorazione – spiega l’Assessore Fiori – si è tenuta lo scorso fine settimana nel Leubengrund, il monumento e memoriale dove sono presenti molte lapidi e monumenti, tra i quali quello realizzato alcuni anni fa per ricordare i Caduti di Castelnovo e dell’Appennino. Abbiamo deposto corone floreali a ricordo di coloro che vissero la dolorosa esperienza dei lavori forzati. E’ stato bello vedere come a queste commemorazioni partecipino sempre anche numerosi giovani, una cosa importante sia per conservare la memoria di ciò che è stato, sia per rinsaldare lo spirito di unione e di amicizia europea nato dopo la tragedia del conflitto. Tra Kahla e Castelnovo ad esempio sono stati portati avanti negli anni tanti scambi tra scuole, associazioni e gruppi giovanili, l’ultimo in occasione dello scorso 25 aprile con il progetto “Words of Europe”, che ha visto arrivare in Appennino un nutrito gruppo di studenti da Kahla, che insieme a coetanei di Castelnovo e anche di Voreppe, cittadina francese gemellata con noi da oltre 20 anni, hanno avuto occasione di riflettere su temi quali la nascita e le modifiche apportate alle rispettive Costituzioni in Italia, Germania e Francia dopo la Seconda guerra mondiale, la partecipazione e la cittadinanza attiva in Europa, temi legati all’ambiente, il paesaggio e la sostenibilità declinati nei diversi stati europei, la musica come linguaggio universale, attraverso il confronto tra inni e tradizioni locali. Attività e iniziative che trasmettono una idea concreta sul fatto che a partire dalla memoria si può rafforzare l’unità fra i popoli, tra i cittadini d’Europa, l’impegno che ciascuno di noi mette nel costruire il futuro in nome della libertà e dei valori democratici”.

La storia del rapporto tra Castelnovo e Kahla ormai è davvero lunga e importante, a partire dal 1995 quando giunse dal Ministero della Difesa – Commissariato generale onoranze caduti in guerra, agli eredi della famiglia castelnovese Toschi una circolare che rendeva noto di aver appurato che nel Cimitero di Kahla risultava sepolto Francesco Toschi, i cui resti giacevano in fosse comuni. Da qui nacquero i primi viaggi nella località della Turingia, a cui poi si interessarono anche le autorità comunali che decisero di erigere una lapide con i nomi di tutti i deceduti castelnovesi in questa località. Da allora negli anni sono emerse notizie di tanti altri gruppi di deportati da diverse zone dell’Emilia Romagna (Parma e Piacenza in particolare) e dell’Italia (Sesto San Giovanni, Coazze, Thiene, Macerata, Robecco sul Naviglio, Viareggio).

 

















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