Sono 5, come i cerchi della bandiera olimpica, le sfide che Lapam mette in campo a sostegno dei giovani, delle scuole e dell’università, per migliorare le competenze per entrare nel mondo del lavoro.
Nel convegno su scuola e lavoro (che ha visto una partecipazione molto ampia, tra imprenditori, insegnanti e altri operatori del mondo scolastico), aperto dal segretario generale Carlo Alberto Rossi, presso la sede centrale Lapam di Modena, si sono alternati Giorgio Siena, dirigente scolastico e presidente Asamo, Damiano Pietri, Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confartigianato, Silvia Spattini, Ricercatore Adapt, Centro Studi internazionali e comparati Deal, dipartimento di Economia ‘Marco Biagi’, Mariangela Vitone, responsabile Risorse Umane Lapam e Franco Rubbiani, responsabile Ufficio Studi Lapam.
Il tema del convegno ‘Costruire le competenze a Modena e Reggio Emilia’ ha affrontato il nodo critico della disoccupazione giovanile, attraverso il monitoraggio del percorso di formazione e costruzione delle competenze stesse non solo all’interno di scuola e università, ma anche oltre, nelle imprese e nell’intera comunità locale. Nell’ultimo anno solo Lapam, da parte sua, ha realizzato 90 incontri coinvolgendo oltre 2.400 studenti e professori; ora è l’intero sistema locale che è chiamato a farsi carico di questo tema e a dare valore alle diverse opportunità. La nuova legge 107 la cosiddetta ‘Buona Scuola”’, contiene sia aspetti nuovi legati alle opportunità che si vengono a creare, come ha approfondito Giorgio Siena, sia aspetti problematici legati alla gestione (la novità dei licei, la sostenibilità dei territori) e alla innovazione dei processi legati alla didattica e alla valutazione. L’esperienza diretta dell’imprenditore e del dirigente associativo è stato invece il cuore della testimonianza di Damiano Pietri: “Portare in aula la testimonianza del fare impresa tutti i giorni, ma anche vivere l’aula con gli studenti sono esperienze utili e importanti, da tenere unite, che la vicinanza generazionale può facilitare e veicolare”.
Silvia Spattini, da parte sua, ha inquadrato i fenomeni occupazione, e disoccupazione giovanili, nonché i cosiddetti Neet (i giovani che non studiano né lavorano), comparandoli con lo scenario nazionale e internazionale, presentando sia le possibili risposte tradizionali a questi fenomeni sia quelle alternative: tutto questo sullo sfondo del ‘Jobs Act’ e delle politiche attive per il lavoro. Quali sono le competenze reali e quali sono le competenze attese in una situazione lavorativa e, soprattutto, quali sono i fattori di valutazione della prestazione lavorativa sono stati i passaggi cruciali dell’intervento di Mariangela Vitone, sullo sfondo dei percorsi professionali per diplomati e laureati all’interno di Lapam Confartigianato.
Infine le competenze professionali dei giovani come oggetto di condivisione del sistema economico e sociale locale, secondo Franco Rubbiani, sono la pista giusta verso una buona alternanza scuola – lavoro. I dati della disoccupazione giovanile a Modena (24,5%) e a Reggio Emilia (28,8%), dopo aver toccato punte superiori al 30%, impongono a tutti i soggetti pubblici e privati di farsi carico di questo problema in maniera innovativa e solidale, anche per contrastare insieme e concretamente i fenomeni della disuguaglianza.