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Educazione bene comune: i progetti reggiani per il nuovo anno scolastico 2016-2017

scuola-apertura-anno-reIl 2016-2017 è un anno particolarmente importante per la scuola di Reggio Emilia, città in cui l’educazione nella fascia 0-6 è prima delle competenze distintive e il lavoro sulla scuola primaria e secondaria (6-14 anni, di competenza comunale) è costante e partecipato dalla comunità: maturano progetti educativi e le scuole si aprono a seguito di interventi di manutenzione importanti, avviati dal Comune nel 2016-2017 e in particolare durante questa estate: nel complesso, si tratta di investimenti per 4 milioni di euro e di 26 scuole coinvolte da grandi e piccoli cantieri.

E’ l’anno dell’accordo scuola-città, che costituisce la formalizzazione e il consolidamento del sistema educativo di Reggio Emilia. Il percorso per il rinnovo del Patto sull’educazione con i 12 Istituti comprensivi di Reggio Emilia coinvolge in tre gruppi di lavoro circa 80 educatori, insegnanti e operatori del servizio comunale di Officina educativa, delle scuole, del privato sociale. Il confronto sulla Scuola (tra primarie e secondarie di primo grado sono più di 13.000 studenti) non è solo sulle aree in cui la legge prevede compiti e responsabilità attribuite ai Comuni, ma anche sul campo della progettazione di servizi educativi e sulla formazione e ricerca.

 

“La scuola è per noi punto di riferimento civico della comunità, che sia la città, il quartiere o la frazione – ha detto il sindaco Luca Vecchi nel corso della presentazione di risultati e azioni al Centro internazionale Malaguzzi – Per la nostra scuola parliamo cioè di un ruolo che si associa a quello educativo e formativo, per andare oltre il suono dell’ultima campanella, cioè va oltre il ruolo scolastico tradizionale: la scuola e i servizi educativi diventano insieme elemento di unione e identità sociale e culturale, un autentico bene comune.

“Per questo – ha aggiunto il sindaco – la nostra attenzione, in termini di elaborazione amministrativa e di azioni, è massima; per questo stimoliamo costantemente la progettazione partecipata con la comunità su progetti educativi, con la stessa attenzione con la quale investiamo in nuovi edifici e nelle manutenzioni che rendono le scuole più adeguate, accoglienti e funzionali.

“Due esempi – ha concluso il sindaco – rendono l’idea di cosa intendiamo per sistema scolastico aperto alle relazioni con la comunità: il primo è che 46 delle 51 scuole di competenza comunale sono aperte al pomeriggio con attività educative e creative grazie al lavoro di Officina educativa, istituti scolastici e famiglie; il secondo sono gli interventi di riqualificazione sulle strutture sportive annesse alle scuole, come alla Galilei, a servizio degli allievi prima di tutto, ma non solo, e anche dopo le ore di scuola. E’ quanto abbiamo delineato nel programma di mandato e attueremo anche in questo nuovo anno scolastico”.

 

“Senza obiettivi partecipati e metodi di lavoro condivisi – ha detto l’assessore all’Educazione Raffaella Curioni – sarebbe impossibile realizzare una scuola aperta e veramente bene comune per la collettività. Ma sarebbe impossibile anche governare le sempre più complesse dinamiche della scuola. Basti pensare che Reggio Emilia è passata, nella fascia di età di nostra competenza, da 8.000 alunni a 13.500 in pochi anni.

“Serve stringere sempre più e sempre meglio alleanze sul territorio fra istituzioni e agenzie educative, con l’azione fondamentale di Officina educativa e la disponibilità manifestata dall’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia che può offrire un patrimonio di conoscenza di eccellenza assoluta. Per questo dallo scorso maggio stiamo lavorando, con gruppi dedicati, al nuovo Patto sull’educazione di Reggio Emilia, che rinnova i precedenti assumendo nuovi obiettivi in risposta a nuovi bisogni e che verrà sottoscritto nel 2017. Ci confrontiamo e cerchiamo nuove risposte ad esempio alla domanda di tempo pieno, ai bisogni della disabilità in sensibile aumento, forte attenzione è dedicata alla diffusione  delle nuove tecnologie e alla didattica interattiva, al rafforzamento e all’estensione del progetto ‘scuole aperte’”.

 

“Le risorse spese nell’edilizia scolastica – ha detto l’assessore a Infrastrutture del territorio e Beni comuni Mirko Tutino – rappresentano un investimento sui quartieri e sulla qualità della vita delle persone. Questa giunta ha come priorità la manutenzione e la cura dei luoghi che ogni giorno sono popolati dai reggiani, anteponendo questi piccoli cantieri alle grande opere. Quest’anno sono stati oggetto della cura del Comune 26 edifici sulla cinquantina di sua competenza nella fascia 6-14 anni. Parliamo di ampliamenti, come quello in corso per la scuola secondaria di primo grado a Bagno, al consolidamento della Manzoni, ad azioni di ristrutturazione, installazioni di ascensori, manutenzioni degli intonaci, su un patrimonio edilizio che va dai primi del Novecento agli anni Novanta. Investiamo oltre 4 milioni di euro: circa 3 milioni per 22 interventi completati o in corso di completamento e 1,5 milioni di euro per quattro interventi in via di affidamento. Un importo significativo per questo periodo storico. Continueremo su questa strada”.

L’assessore Tutino ha sottolineato inoltre alcuni temi di Mobilità, che incrociano la vita della scuola: “Anche nell’anno scolastico 2016-2017 saranno migliaia i bambini impegnati in progetti di sicurezza stradale. I progetti di educazione stradale nello scorso anno hanno toccato circa l’85% della popolazione scolastica delle nostre scuole dell’obbligo (circa 11 mila studenti) saranno confermati. Proseguiranno, davanti ad alcuni plessi scolastici, le chiusure alle auto fatte per garantire la sicurezza negli orari di ingresso degli studenti e nel prossimo anno scolastico si aggiungerà la chiusura di via Franchetti, dove hanno la propria sede tre grandi istituti scolastici della città. Proseguiranno inoltre i progetti di Bicibus e Pedibus che hanno contribuito al raggiungimento di un traguardo molto importante: oltre metà (53%) degli studenti tra i 6 ed i 14 anni raggiunge la propria scuola o in bici o a piedi”.

 

IL PATTO – Il Patto sulla scuola nasce dalla convinzione, sperimentata sul campo, che una buona scuola abbia alla propria radice anche formazione, partecipazione tra le agenzie educative e le istituzioni del territorio – con il coordinamento di Officina educativa – oltre che risorse adeguate, con l’obiettivo di accompagnare i ragazzi nella conquista dell’autonomia e nella valorizzazione delle proprie capacità e diversità, garantire a tutti servizi e opportunità di accesso e frequenza scolastica, incoraggiare l’innovazione didattica, l’approccio interdisciplinare e nuovi contesti di apprendimento, sostenere la partecipazione degli studenti e delle famiglie alla vita delle scuole e della città, consolidare e far conoscere meglio la rete dei servizi e progetti educativi, promuovere percorsi di formazione e ricerca per educatori e insegnanti valorizzando diverse professionalità.

Il nuovo Patto, che rinnova quello raggiunto ormai cinque anni fa, diventa la cornice strategica di riferimento dei programmi e dei progetti educativi che l’Amministrazione intende portare avanti nel corso dell’attuale mandato.

Gli obiettivi del nuovo percorso sono:

– la lettura degli importanti risultati raggiunti negli anni precedenti, dei cambiamenti in corso nella città e delle aree critiche presenti;

– la condivisione di nuovi obiettivi comuni, primo fra tutti offrire servizi sempre più mirati a scuole, famiglie, giovani per la costruzione di contesti educativi di qualità;

– la maggior cooperazione fra soggetti coinvolti (enti, famiglie, giovani);

– la sottoscrizione di accordi che mirino a raggiungere un progetto di comunità condiviso;

– la diffusione e messa in atto di un’idea di educazione quale bene comune di cui la comunità intera è corresponsabile.

 

RISULTATI – Nell’anno 2015-2016, i progetti e servizi educativi per la fascia di età 6-14 anni hanno impegnato circa 180 fra educatori, atelieristi e coordinatori di Officina educativa, di scuole e cooperative sociali, con un sensibile incremento di bambini e ragazzi partecipanti.

Ai servizi educativi territoriali (Get, Cep, Sei e Orizzonti educativi), infatti, si sono iscritti in 406 (più 3,3% in due annualità); ai percorsi al mattino nelle classi (compresi i laboratori di italiano L2) hanno partecipato 1702 (più 9,8% in due annualità), 70 le classi coinvolte (più 14,7% in due annualità), 175 (più 10% in due annualità) gli insegnanti coinvolti.

Gli atelier pomeridiani (scuole aperte anche dopo l’orario consueto) si sono svolti in 46 scuole, con la partecipazione di 1.425 fra bambini e ragazzi (più 1% circa).

Sullo Spazio culturale Orologio, aperto di recente, per la prima volta è possibile confrontare alcuni dati con l’anno precedente, sia per quanto riguarda i visitatori, sia per quanto riguarda la movimentazione libraria: i visitatori sono stati 3.397 nel periodo gennaio-aprile 2016, 1,8% in più rispetto ai 3.335 dello stesso periodo del 2015. Il numero prestiti. Riguardo al prestito di libri (allo Spazio culturale orologio c’è anche un servizio bibliotecario), si registra da gennaio ad aprile 2016 un aumento del 19,3% (4.556 nel 2015 e 5.436 nel 2016).

Il Servizio per l’integrazione scolastica ha seguito nell’anno 2015-2016 fino a 299 situazioni (più 25,1% in due annualità).

Il monteore settimanale di servizio di Officina educativa è aumentato del 30,4% sulle due annualità 2014\2015 – 2015\2016.

I dati dicono che il sistema educativo reggiano, innovato nelle strategie e organizzazioni di lavoro nel 2012 e nel 2014, nel corso dell’ultimo triennio si è consolidato con un lieve ma costante aumento di bambini, ragazzi e insegnanti raggiunti dalle proposte di co-progettazione.

Lo Spazio culturale Orologio conferma la potenzialità attrattiva non solo rispetto al luogo ma anche rispetto alla proposta innovativa e sinergica che i cittadini vi trovano. Sono aumentate le richieste di progetti condivisi da parte di classi, da svolgersi anche allo Spazio ed in orario pomeridiano.

La proiezione numerica sulle movimentazioni librarie mostra dati incoraggianti. Emerge infine come sia ancora molto alto l’aumento della domanda relativa al servizio di integrazione scolastica.

 

INDIRIZZI ED OBIETTIVI PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO – Gli indirizzi e gli obiettivi dell’Amministrazione comunale per l’anno scolastico che inizia il 15 settembre prossimo sono:

– Qualificare e ridefinire la rete dei servizi: rafforzamento della rete dei servizi, con una priorità di lavoro e riflessione sulla scuola secondaria e sulla qualificazione dell’identità del Get. Consolidamento della supervisione del progetto Sport e Comunità. Accompagnamento del passaggio ai Servizi sociali del progetto Cep. Ideazione di un percorso di contrasto alla dispersione scolastica.

– Rilanciare percorsi ed esperienze che operano attorno a interdisciplinarità e linguaggi espressivi: conferma del lavoro attorno a tematiche quali “progettare oltrebarriere”, “valore della parola, lingua e linguaggi”,  “valore del cibo” e “nuove tecnologia e nuovi media”.

– Abitare la scuola digitale e supportare la riqualificazione di alcuni spazi scolastici: il digitale e i new media, un percorso partecipato con le scuole verso nuovi contesti di lavoro per gli atelier pomeridiani (nell’ambito del piano nazionale per la scuola digitale).

– Rafforzare le sinergie, cioè gli incroci professionali come modo di pensare e strategia operativa.

– Formare la comunicazione pubblica e cittadina in tema di scuola con plurali strategie formative.

– Allargare le alleanze ovvero intensificare le occasioni di relazione con le famiglie e gli adulti del territorio.

– Dialogare con altre Istituzioni educative della città nella prospettiva cittadina e internazionale.

Reggio Emilia si misura dunque con una sfida quotidiana verso “la scuola di qualità per tutti” aspirando ad un’educazione inclusiva che sappia considerare sia i valori dell’autonomia scolastica , sia i diversi contesti collettivi e sociali con i quali la scuola è chiamata, non da oggi a confrontarsi, e a ricercare alleanze.

 

EDILIZIA SCOLASTICA – Anche quest’anno si conferma il rilevante impegno del Comune di Reggio Emilia nell’edilizia scolastica, con oltre 4 milioni di euro di investimenti e 26 scuole coinvolte da grandi e piccoli cantieri (vedere i dettagli nella tabella allegata).

Oltre alla realizzazione dell’ampliamento della scuola di Bagno per dare una nuova sede alla scuola secondaria di primo grado (1,7 milioni di euro), nel 2016 si è lavorato a numerosi interventi orientati alla riqualificazione degli edifici: dal miglioramento sismico all’accessibilità per i diversamente abili, dal miglioramento del comfort nelle aule alla ristrutturazione delle facciate e degli infissi.

Dando seguito a precise indicazioni del programma di mandato amministrativo, nell’ambito dell’edilizia scolastica si è proceduto anche a valorizzare gli impianti sportivi annessi alle scuole. E’ avvenuto ad esempio, con l’importante intervento sulla scuola secondaria Galilei a Santa Croce, il cui impianto polivalente – con pista di atletica – è stato completamente ricostruito.

Inoltre, per quanto non strettamente connessi agli investimenti diretti del Comune nell’edilizia scolastica, vanno ricordati due importanti interventi: la ristrutturazione del PalaBigi (utilizzato dagli istituti superiori della città) e la nuova gara per l’affidamento della gestione calore degli edifici comunali che per esplicita volontà della Giunta prevede – da parte di chi vincerà la gara attualmente in svolgimento – la realizzazione di un milione di euro di investimenti sulla riqualificazione energetica degli edifici scolastici.

 

















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