Arrivano oltre 3,5 milioni di euro per la messa in sicurezza antisismica di abitazioni private e immobili ad uso produttivo in 11 comuni dell’Emilia-Romagna. Si tratta di fondi stanziati nell’ambito del Piano settennale nazionale per la riduzione del rischio sismico e i comuni interessati sono quelli di Alfonsine e Ravenna (Ra); Castel San Pietro e Ozzano dell’Emilia (Bo); Albareto, Bedonia, Borgo Val di Taro e Compiano (Pr); Casalgrande, Castellarano e Viano (Re).
“In Emilia-Romagna abbiamo già investito complessivamente 45 milioni di euro in sicurezza antisismica- spiega l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-ovvero il cento per cento dei fondi destinati alla nostra Regione dal Piano nelle prime cinque annualità e la nostra è stata tra le prime Regioni in Italia a destinare, a partire dal 2012, una quota di questi finanziamenti per contribuire agli interventi su abitazioni private e edifici dove si svolgono attività produttive; un’occasione importante nell’ottica della prevenzione del rischio sismico nei luoghi domestici e di lavoro”.
Le domande possono essere presentate fino al 31 ottobre agli uffici municipali. Sulla base di un criterio di rotazione, il Servizio regionale Sismico, geologico e dei suoli, d’intesa con l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), individua ogni anno i territori dei comuni destinatari dei finanziamenti, tutti rientranti nella nuova classificazione sismica del 2003. I contributi, erogati a fondo perduto, possono essere investiti per opere strutturali di rafforzamento, miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati.
Un programma nazionale in sette anni.
Le risorse per la realizzazione di lavori di prevenzione e mitigazione del rischio sismico arrivano dalla legge nazionale numero 77/2009, che ha previsto un programma settennale di interventi da realizzare tra il 2010 e il 2017, stanziando in tutto 965 milioni di euro. Il piano mette a disposizione fondi sia per indagini di micro-zonazione sismica, sia per interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico (o eventualmente di demolizione e ricostruzione) di edifici privati e immobili pubblici di interesse strategico. Per le prime 5 annualità del piano la Regione Emilia-Romagna ha beneficiato di 45 milioni di euro, già impegnati al 100%.