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Blitz in azienda per rubare macchinari. Arrestato dai carabinieri a Cadelbosco Sopra

Bologna-carabinieriProvenienti dal mantovano hanno raggiunto la bassa reggiana per far razzia di macchinari dall’interno di un’azienda, ora in procedura fallimentare. I carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra hanno però mandato a monte i piani dei ladri e oltre a sventare il furto sono riusciti a bloccare uno dei malviventi con il complice che datosi alla fuga potrebbe essere presto identificato. Con l’accusa di tentato furto aggravato i militari hanno arrestato un cittadino tunisino 40enne residente a Roncoferraro, in provincia di Mantova, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.  E’ caccia al complice riuscito a dileguarsi ma la cui chiamata in correità potrebbe essere questione di ore.

L’origine dei fatti poco prima delle 4,00 odierne quando una pattuglia della stazione carabinieri di Cadelbosco Sopra, durante un servizio di controllo del territorio, transitando in via Leonardo da Vinci, davanti all’area dell’ex ditta “Accorsi”, all’interno della quale sono ubicati numerosi capannoni che negli ultimi mesi sono stati oggetto di ripetuti furti, notavano che a differenza della situazione riscontrata due ore prima, il cancello d’ingresso era aperto ed il blocco di cemento posto sulle staffe posteriori era stato rimosso. Gli operanti a conoscenza del fatto che il cancello era stato saldato proprio per impedirne l’apertura e nell’ipotesi fondata che all’interno vi fossero i ladri chiedevano una pattuglia in rinforzo per controllare accuratamente l’immensa area. Durante tale attività eseguita congiuntamente ai colleghi della stazione di Luzzara i militari notavano che la recinzione  perimetrale dell’ultimo capannone risultava tagliata e dall’interno si sentivano voci di uomini e dei rumori di pesanti oggetti metallici in movimento. Alla luce di quanto sopra i militari si precipitavano all’interno del capannone, riscontrando che la presenza di due ladri intenti a caricare un pesante nastro autotrasportatore su un furgone, accertato essere poi un FIAT Ducato di proprietà dell’arrestato. Nella circostanza veniva immediatamente bloccato il cittadino tunisino mentre il complice, approfittando del buio, riusciva a scappare attraverso un’apertura nell’angolo della struttura dileguandosi poi attraverso i campi. Il fermato veniva quindi condotto in caserma dove alla luce della flagranza del reato di tentato furto aggravato veniva dichiarato in arresto. Nel corso degli accertamenti i militari appuravano che il capannone oggetto del raid furtivo rientrava nella procedura fallimentare aperta dal Tribunale di Reggio Emilia avuto riguardo per un’azienda reggiana, motivo per cui del furto veniva immediatamente informato il curatore fallimentare. L’arrestato al termine delle formalità di rito non sussistendo esigenze cautelari veniva rimesso in libertà ai sensi dell’art. 121 delle norma di attuazione del C.P.P.

 
















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