“Una tratta strategica per il futuro della mobilità sovracomunale, da rilanciare trasformandolo in un moderno sistema di trasporto pubblico urbano, in un’ottica ampia di mobilità sostenibile”: la responsabile Ambiente della Segreteria provinciale del Pd Simona Arletti ribadisce il valore della Modena-Sassuolo ferroviaria e la necessità di un suo potenziamento. La sua dichiarazione:
“Comprendiamo le preoccupazioni del Comitato degli utenti e, come Pd, ribadiamo che non solo “Gigetto” è da salvare, ma è da rilanciare. La tratta ferroviaria che collega la città a Sassuolo è strategica ed è potenziale punto di riferimento per un importante bacino di utenti, composto innanzitutto da studenti e lavoratori, ma anche cittadini che hanno bisogno di raggiungere un ospedale di valenza provinciale come quello di Baggiovara o la stazione dei treni. Siamo di fronte, insomma, a una tratta decisiva per il futuro della mobilità di un’ampia zona della provincia e della città. Tper si è impegnata a sostituire mezzi vetusti entro giugno, ma non è solo una questione di strumentazione adeguata, occorre, a nostro parere, un ragionamento più ampio sul futuro della tratta. Il giusto modo per recuperare utenti è quello di avere mezzi più nuovi e veloci e ripensare il piano delle fermate. Penso, ad esempio, alla possibile istituzione di una fermata nella zona Modena sud su via Panni e alla contemporanea razionalizzazione delle fermate non utilizzate. Di tutto questo il Pd intende parlare con l’assessore regionale ai Trasporti Donini che sarà a Modena, il 7 aprile prossimo, per partecipare all’ultimo incontro dell’Ecotour. In quell’occasione il suo intervento sarà incentrato soprattutto sulle novità in materia di mobilità sostenibile contenute nel Collegato Ambientale, ma auspichiamo che ci possa essere lo spazio per parlare anche del rilancio della ferrovia Modena-Sassuolo e per presentare una proposta nata dal Tavolo provinciale sulla mobilità sostenibile. I Comuni sono chiamati a presentare i nuovi piani urbani della mobilità sostenibile entro il 2017: da Modena arriva la proposta al Tavolo regionale di sostenere quelle aree che lavoreranno in un’ottica di area vasta, predisponendo, cioè, una programmazione integrata che raccolga le esigenze di un bacino di utenza sovracomunale”.