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La Cgil lancia la “Carta dei diritti universali del lavoro”. Anche a Modena parte la consultazione

Cgil-CartaDirittiLavoroDopo la presentazione il 14 gennaio in una gremita assemblea di delegati e quadri di tutta l’Emilia-Romagna, parte anche a Modena la campagna per la consultazione degli iscritti Cgil, sulla Carta dei diritti universali del lavoro, sostanzialmente un nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici.
Si tratta di un testo normativo destinato a tutto il mondo del lavoro, subordinato e autonomo, con l’obiettivo ambizioso di far diventare la Carta una legge d’iniziativa popolare per ridare dignità a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici, dopo anni di politiche liberiste che hanno smontato il diritto del lavoro e aumentato la precarietà.
Con il nuovo Statuto – che si compone di 97 articoli e alla cui redazione hanno collaborato alcuni tra i più importanti giuristi italiani – la Cgil vuole innovare gli strumenti normativi preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali.
Diritti che vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante di saperi e competenze. Per ricostruire un diritto del lavoro a tutela della parte più debole nel rapporto di lavoro, riconoscendo altresì il ruolo della contrattazione collettiva e la determinazione di regole sulla rappresenta e la democrazia (in allegato il volantino del nuovo Statuto; tutti i materiali e il testo integrale su http://www.cgilmodena.it/carta-dei-diritti-universali-del-lavoro-materiali).

La consultazione è partita in questi giorni e si concluderà il 19 marzo. A Modena sono previste oltre 1.200 assemblee nei luoghi di lavoro e oltre 100 assemblee fra i pensionati con l’obbiettivo di raggiungere decine di migliaia di persone.
In questa campagna di assemblee sarà impegno della Cgil organizzare ove possibile “assemblee di sito”, assemblee cioè in cui in una unica convocazione possano ritrovarsi tutti i lavoratori presenti in un determinato luogo di lavoro, pur con applicazioni contrattuali e tipologie di contratto diverse.
Il 29 febbraio è ad esempio prevista l’assemblea di sito presso l’aula Magna del Policlinico di Modena, alla presenza della segretaria nazionale Cgil Serena Sorrentino. Una grande assemblea di lavoratori di tutte le aziende che operano nella struttura del Policlinico, dai sanitari agli edili ai metalmeccanici impiegati nei lavori di manutenzione e ristrutturazione, agli addetti ai servizi e alle mense.
Gli iscritti e le iscritte saranno quindi chiamati ad esprimersi durante le assemblee convocate nei luoghi di lavoro o nelle leghe pensionati, oppure recandosi nella sede sindacale più vicina e sarà possibile votare sui due seguenti quesiti:
1. Condividi gli obiettivi e indirizzi della proposta presentata dalla Cgil del Disegno di legge di iniziativa popolare “Carta dei diritti universali del lavoro-nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori?
2. Condividi la possibilità di sostenere, in via eccezionale e straordinaria, la proposta di legge con specifici quesiti referendari, e dai mandato al Direttivo nazionale della Cgil, di elaborarli, definendoli con propria proposta autonoma, in considerazione del carattere universale e di rango costituzionale della proposta stessa che inerisce ai dritti generali e fondamentali riferiti al lavoro?

La consultazione è una sfida alta, che vede impegnate in questi mesi tutte le strutture della Cgil per ottenere un mandato pieno alla proposta di legge di iniziativa popolare per una Carta dei Diritti Universali del Lavoro. Lo Statuto e la contrattazione inclusiva, volta ad includere i soggetti esclusi (siano essi precari o lavoratori negli appalti), sono le gambe di una unica strategia con cui la Cgil intende affrontare le diseguaglianze nel mondo del lavoro.
Alla consultazione sulla Carta, se ci sarà il mandato chiesto agli iscritti, seguirà una seconda fase con la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare e sui referendum abrogativi.

















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