Entro l’autunno 2016 verrà aperta la Conferenza di Pianificazione per lo sviluppo del futuro Piano strutturale comunale (Psc) di Modena. Già da ora e fino ad allora un Gruppo di lavoro appositamente istituito si dedicherà alla redazione dei contenuti e degli elaborati necessari alla realizzazione di un unico Documento preliminare del Piano che verrà sottoposto alla Conferenza e che illustri gli obiettivi, le strategie e le principali scelte di pianificazione, e sintetizzi i contenuti del Quadro conoscitivo del territorio e della Valsat preliminare, così da contenere una prima valutazione di sostenibilità delle stesse.
A fare il quadro dell’iter previsto per la definizione del futuro Psc, nella Commissione consiliare Seta che si è svolta martedì 19 gennaio, è stata l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, che ha precisato inoltre come, per lo sviluppo del Piano, è prevista la costituzione di appositi organismi: un Comitato interistituzionale, un Comitato scientifico e un Gruppo di lavoro interno all’Amministrazione che costituiranno il Gruppo di progettazione. Sono inoltre previste varie attività partecipative lungo tutto l’iter verso il Psc, che vanno da interviste e colloqui a interlocutori privilegiati a laboratori di quartiere, da progetti con studenti e giovani progettisti a officine delle idee, da seminari ad aggiornamenti sul percorso rivolti alla città e al Consiglio comunale.
Il Documento preliminare sarà sottoposto ad approvazione della Giunta comunale e in seguito sottoposto alla Conferenza di Pianificazione, convocata dal sindaco con Provincia, Comuni confinanti con quello di Modena, tutti gli Enti territoriali competenti, le Amministrazioni competenti al rilascio di pareri, le associazioni economiche e sociali.
La Conferenza di pianificazione, a partire dal Documento preliminare, concerterà e condividerà con gli enti coinvolti le tematiche locali che si innestano su un quadro di area vasta, costruirà un quadro conoscitivo condiviso del territorio ed esprimerà valutazioni preliminari in merito agli obiettivi strategici e agli effetti sull’ambiente e sul territorio. I lavori della Conferenza non potranno superare il termine di 90 giorni, al termine dei quali l’Amministrazione elaborerà il verbale conclusivo. Entro 90 giorni dalla conclusione della Conferenza, Comune e Provincia potranno stipulare un Accordo di pianificazione, portando alla riduzione della metà dei tempi di approvazione del Piano e a semplificazioni procedurali.
In seguito il Piano dovrà essere adottato dal Consiglio comunale, trasmesso alla provincia e depositato per un periodo di osservazioni di 60 giorni. Entro 120 giorni (60 se c’è Accordo) la Provincia può formulare riserve e a seguire il Comune adegua il Piano alle stesse o si esprime in merito con puntuali osservazioni e ripropone il documento in Consiglio comunale per l’approvazione.
SI COSTITUIRÀ UN GRUPPO DI PROGETTAZIONE
Per lo sviluppo del Piano apporti esterni e interni all’Amministrazione. Previsto un Comitato interistituzionale, un Comitato scientifico e un Gruppo di lavoro interno
Il percorso verso il Psc vedrà la formazione di un Gruppo di progettazione che sarà costituito da apporti esterni e interni. In particolare, è previsto un Comitato interistituzionale, un Comitato scientifico e un Gruppo di lavoro interno all’Amministrazione. Sono inoltre previste collaborazioni specifiche per coprire argomenti o carichi di lavoro non affrontabili esclusivamente con risorse interne. È infine previsto il supporto di un esperto di processi partecipativi, con relativa struttura, che affianchi l’intero percorso di formazione del Psc.
Con il Comitato interistituzionale si propone di formalizzare la collaborazione con Regione e Provincia con un programma di attività condiviso per cogliere al megli le potenzialità e opportunità offerte dal quadro disciplinare di riferimento. In un momento di revisione della Legge regionale di Governo del territorio, Modena si propone così, con il suo percorso di revisione degli strumenti urbanistici, come laboratorio di studio, ricerca e approfondimento, al centro del confronto nella riscrittura della nuova Legge urbanistica regionale.
Per il Comitato scientifico verranno redatti bandi di selezione specifici su ognuna delle quattro aree di approfondimento individuate, cioè mobilità, paesaggio, forme e qualità dell’abitare e azioni e strumenti per la rigenerazione e il consumo di suolo.
Per ogni area si definiranno gli obiettivi generali, un budget massimo di riferimento, si valuteranno le proposte e verrà richiesta l’identificazione di un coordinatore di riferimento.
Verrà inoltre costituito un Gruppo di lavoro interno all’Amministrazione cui spetterà l’attività di coordinamento a vari livelli interna al Settore Pianificazione territoriale e Trasformazioni edilizie, e l’individuazione dei referenti di altri Settori che saranno coinvolti direttamente per contributi specifici.
INTERVISTE, SEMINARI E AGGIORNAMENTI ALLA CITTÀ
Diverse le attività partecipative in programma lungo tutto il percorso per lo sviluppo del nuovo strumento urbanistico. Saranno coordinate da un esperto
Interviste e colloqui a interlocutori che possano offrire un contributo, laboratori di quartiere, progetti con i giovani delle scuole, esplorazioni con progettisti under 40, officine delle idee, seminari, convegni, sondaggi e momenti di aggiornamento sul percorso rivolti alla città e al suo organo rappresentativo, il Consiglio comunale.
Sono le principali attività di partecipazione previste per lo sviluppo del futuro Psc, che verranno sviluppate, coordinate e governate da un esperto di pratiche partecipative e dal suo gruppo di lavoro, individuato per affiancare l’intero percorso di formazione del Psc.
Con il Consiglio comunale, nello specifico, saranno previsti almeno tre momenti di informazione e discussione prima della Conferenza relativi al Quadro conoscitivo, agli esiti dei processi partecipativi, alla proposta di Documento preliminare da parte della Giunta.
Prima dell’apertura della Conferenza di Pianificazione, verrà fatto un lavoro mirato di interviste a interlocutori privilegiati, che possano offrire un contributo culturale, rappresentativi del mondo delle professioni, dell’impegno sociale, della formazione, dell’innovazione e cultura, della storia della città. Persone in grado di arricchire la lettura della città, mettendola in relazione con altre realtà europee e globali, di evidenziarne i limiti e di aiutare a delineare le prospettive per il futuro.
I laboratori di quartiere, finalizzati prioritariamente alla costruzione del Piano dei servizi e di un Regolamento di gestione e cura dei beni comuni, vedrà il coinvolgimento dei cittadini, con un particolare focus sui giovani che abitano e vivono gli spazi su cui le regole avranno effetti. I laboratori saranno affiancati e integrati da un progetto con i giovani delle scuole superiori e delle elementari, quest’ultimo con l’obiettivo di sollecitare l’attenzione sul tema della città, del proprio quartiere e dei servizi. Si ipotizzano, inoltre, bandi rivolti a giovani progettisti con i quali esplorare alcuni dei temi progettuali del Piano, come la riqualificazione degli spazi pubblici dei quartieri, con l’obiettivo di raccogliere idee, metodologie, approcci. I materiali raccolti saranno oggetto di pubblicazioni, mostre, seminari dedicati, per restituire anche in termini visivi e comunicativi le sollecitazioni presentate. Una parte di queste attività, a prevalente finalità conoscitiva, potrà essere effettuata prima dell’apertura della Conferenza di Pianificazione, altre, più mirate e specifiche, potranno essere svolte a Conferenza avviata e in fase di redazione del Piano.
Sulle quattro aree tematiche della mobilità, del paesaggio, della qualità e delle forme dell’abitare, delle azioni e degli strumenti per la rigenerazione e il consumo di suolo, in coincidenza con le attività della Conferenza, verranno sviluppate Officine di idee che svolgeranno un lavoro parallelo e integrato a quello svolto dal Comitato scientifico, finalizzato a restituire una visione non tecnica dei problemi e delle questioni, e a fornire elementi e supporti di riflessione al progetto. Alle Officine parteciperanno gruppi di persone rappresentativi di altrettanti mondi e per le quattro aree di propone un tema specifico di approfondimento: per la mobilità, la porta di accesso alla città a Modena nord, con il tema del Polo logistico, dei parcheggi scambiatori, del sistema infrastrutturale e del trasporto pubblico di collegamento al centro; per il paesaggio, la Diagonale ferroviaria; per la qualità e le forme dell’abitare, il Mercato Bestiame e altre forme di intervento rispetto al Peep; per gli strumenti di rigenerazione, la riqualificazione di via Emilia ovest e del quartiere di Modena est.