E’ proprio il caso di dire che ci mette la faccia nel truffare i suoi clienti, incurante del fatto che in questo modo sta collezionando una serie di denunce per truffa. Con i reali dati della sua identità personale piazza annunci su noti siti dell’e-commerce trattanti la vendita, a prezzi assolutamente convenienti, dei più variegati modelli di smartphone. Una volta ricevuto l’intero ammontare della cifra pattuita, i cui importi oscillano tra i 300 e i 700 euro bidona l’acquirente non spedendo quanto millanta di vendere. Decine le truffe compiute dal “navigato” e “sfrontato” 30enne come rivelano i suoi precedenti di polizia. Nel reggiano a incappare nel truffatore nel reggiano è stato un 60enne di Canossa che dopo aver versato circa 300 euro per acquistare un iPhone 5 usato la caparra per 300 euro si è scoperto truffato in quanto il furbastro inserzionista, incassato il danaro non gli ha spedito la merce. Per questo i carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, a cui il pensionato reggiano ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per truffa alla Procura reggiana un 30enne romano, che come accennato non è nuovo a tali espedienti come peraltro rivelato dai suoi precedenti.
Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dal pensionato di Canossa che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci, un iPhone 5 usato venduto a un prezzo di 300 euro. Su richiesta dell’inserzionista con cui aveva contatti sia via mail che sul cellulare, versava l’intero importo sulla postepay fornitagli dal venditore. All’accredito dell’importo tuttavia non è corrisposta la chiusura della trattativa con il venditore che non spediva quanto acquistato. Dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola, il numero del cellulare fornito via mail all’acquirente e la postepay dove erano stati versati i soldi i Carabinieri accertavano che il tutto era intestato all’odierno indagato che fregandosene delle conseguenze penali ha deciso di metterci la faccia per portare a compimento la truffa per il cui reato veniva quindi denunciato. Per la vittima la possibilità ora di essere ora risarcito in sede penale a conclusione dell’iter processuale mentre per il truffatore la consapevolezza, peraltro probabilmente già acquisita vista che truffa con la sua reale identità, di aver l’attenzione rivolta nei suoi confronti dai Carabinieri di San Polo d’Enza che intendono approfondire il giro d’affari truffaldino messo in piedi dal malvivente che con le stesse modalità ha truffato persone residenti nelle piu variegate parti d’Italia (Arezzo, Firenze, Verona, Vicenza, Bolzano Belluno, Salerno, Mantova e Pordenone) intascando migliaia di euro.