Sorda ai richiami dei sindacati e delle famiglie, l’Amministrazione comunale modenese persiste nell’idea di ridisegnare la rete scolastica smembrando e riaccorpando gli istituti fino ad arrivare a oltre 1.600 alunni. Lo stesso virus sembra aver colpito il comune di Sassuolo, dove si prospetta la creazione di un iper-comprensivo da 2.000 alunni.
I sindacati FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS e GILDA ribadiscono la loro contrarietà a tutta l’operazione, non solo per il rischio occupazionale, ma per le inevitabili ricadute sulle famiglie e la cittadinanza. Come possono le amministrazioni comunali modenese e sassolese ritenere che non ci saranno ricadute negative creando istituti comprensivi con 1.600 o addirittura 2.000 iscritti? Parliamo di scuole frequentate da bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, età in cui il processo formativo ed educativo richiede particolare attenzione, età fondamentale nel percorso di crescita di ogni persona umana.
All’aspetto didattico si affianca il problema legato alla possibile perdita di posti: le cosiddette autonomie scolastiche con la riorganizzazione passano da 12 a 10, con la conseguente perdita di due posti da Dirigente scolastico e da Direttore dei servizi generali e amministrativi. Il piano comunale inoltre aggrega istituti già sedi di segreteria, come nel caso della scuola primaria Palestrina associata alla scuola di I° grado Ferraris e della scuola primaria S.Giovanni Bosco associata alla scuola di I° grado Paoli: in questi caso il personale della segreteria dove verrà mantenuta la sede non corre pericoli, mentre il personale della segreteria che perde la sede rischia di perdere il posto. Ci sono fondati timori anche per i posti da collaboratore scolastico, per cui si prevede un calo.
I sindacati appoggiano inoltre la protesta dei genitori della scuola di I° grado Lanfranco, che legittimamente invocano il diritto dei loro figli a non vedere la scuola che frequentano smembrata, e la protesta dell’IC 3, che sta raccogliendo firme contro il progetto comunale.
Le rassicurazioni dell’Amministrazione non ci bastano perché non sono sufficientemente sostenute da elementi concreti: chiediamo il differimento di un anno di tutta l’operazione, in modo che si possa finalmente procedere alla valutazione condivisa del progetto attraverso il necessario coinvolgimento di lavoratori e famiglie.
(Flc/Cgil, Cisl/Scuola, Uil/Scuola, Snals e Gilda Modena)