Non accenna a placarsi la tensione nella struttura penitenziaria di Reggio Emilia, recentemente al centro delle cronache per il reiterarsi di diversi eventi critici tra i quali una violenta rissa tra detenuti.
“Successivamente alla rissa che si è consumata ieri alle ore 15.00 nel settore CC di Reggio Emilia, alle ore 22.00 circa di ieri altro magrebino del settore CC si è ingoiato delle lamette e delle batteria creando disordine all’interno della struttura, probabilmente per aver ingerito della grappa artigianale, ricavata dalla frutta macerata”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. ”Sempre nel pomeriggio di ieri, presso il settore OPG, due internati si sono autolesionati il corpo per motivi futili; alle ore 1.00 di notte altro magrebino del settore CC sempre per futili motivi ( richiesta di trasferimento), procedeva a porre in essere un gesto di autolesionismo sulle braccia ed anch’esso creava disordine e rifiutava cure del caso. Infine, alle 3 di notte, 3 detenuti della rissa avvenuta nel pomeriggio presso il settore CC, creavano caos nel reparto ove erano stati ubicati”.
Ma il fatto più grave è avvenuto poche ore fa: “Alle ore 14.30 un minorato psichico ristretto all’OPG, sempre per futili motivi, aggrediva un assistente capo di Polizia Penitenziaria, lacerandogli il tessuto del sopraciglio e della tempia e rendendo necessario il suo invio presso il Pronto Soccorso per le cure del caso: il collega aggredito, al quale va la nostra solidarietà e vicinanza, e’ stato ricoverato con prognosi riservata”. “Mi sembra evidente”, conclude Capece, “che è assolutamente necessaria una urgente ispezione ministeriale a Reggio Emilia per capire cosa davvero stia succedendo dentro la struttura penitenziaria”.
Il Segretario Provinciale del S.A.P.Pe di Reggio Emilia, Michele Malorni, coglie l’occasione “per rilanciare un ulteriore grido d’allarme perché vengano innalzati i livelli di sicurezza all’interno della struttura penitenziaria di Reggio Emilia , con il ripristino della sala regia e quindi dell’impianto di videosorveglianza, videoregistrazione, antiscavalcamento, antintrusione e non per ultimo l’integrazione dell’organico del reparto di Polizia Penitenziaria, con una carenza di 4 commissari, 11 ispettori uomini, 1 ispettore donna, 11 sovrintendenti uomini, 2 sovrintendenti donne e almeno 20 agenti. Non è più rinviabile l’immediata assegnazione definitiva di due 2 funzionari del Corpo con esperienza e con funzioni di comandante del reparto ed un suo supplente per garantire continuità in una necessaria attività d’intelligence per la gestione della attività di comando di una struttura penitenziaria complessa come quella di Reggio Emilia”.