L’Emilia-Romagna mantiene anche nel 2014 il secondo posto in Italia per la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti RAEE: quasi 22 mila tonnellate (21.918.935 chilogrammi), l’1% in più rispetto al 2013. Anche per raccolta pro capite e numero dei centri di raccolta i risultati sono superiori alla media nazionale.
I dati emergono dal Dossier annuale Emilia-Romagna realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, illustrato oggi alla stampa dall’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo, dal direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE Fabrizio Longoni e dal direttore di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) Vito Belladonna.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti – ha affermato Gazzolo – che rendono merito alla sensibilità dei cittadini della nostra regione e alle attività finora intraprese. Proprio perché consideriamo questo settore strategico oggi siamo i primi in Italia a siglare un accordo green, che punta a dare ancora maggiore impulso alla raccolta e a raggiungere il traguardo che l’Europa ci pone: arrivare entro il 2019 a raddoppiare la raccolta dei RAEE. Con questa intesa – ha concluso – aggiungiamo un tassello importante al Piano regionale per la gestione dei rifiuti, con cui puntiamo alla riduzione del 20% della produzione e al 70% del riciclo”.
“L’Emilia-Romagna – ha aggiunto Longoni – rappresenta a tutti gli effetti un caso virtuoso in termini di raccolta e di infrastrutture dedicate alla raccolta. Lo attestano i quasi 5 chilogrammi per abitante raccolti nel 2014 e l’incremento del 6% già registrato nel corso del primo quadrimestre 2015”.
“Quando parliamo di RAEE parliamo di rifiuti che rischiano di rimanere abbandonati nelle nostre case – ha spiegato Belladonna-. É quindi importante lavorare sull’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini. La linea guida della Regione e dei Comuni è quella di occuparsi del rifiuto dalla culla alla tomba, dalla prevenzione al recupero: l’accordo che sigliamo oggi va in questa direzione”.
I RAEE, infatti, sono rifiuti particolari per il loro potenziale impatto ambientale: si tratta di ciò che rimane degli elettrodomestici, grandi e piccoli, e degli oggetti tecnologici come computer e telefoni cellulari che vengono buttati via. Rifiuti che, se adeguatamente trattati, rappresentano invece una fonte di risorse di elevato valore economico, che possono essere riutilizzati nei cicli produttivi.
L’accordo siglato tra Regione, Atersir e Centro di Coordinamento RAEE ha l’obiettivo primario di favorire la consegna dei RAEE domestici nei centri di raccolta pubblici mediante la semplificazione delle modalità di accesso e di promuovere specifiche campagne di sensibilizzazione e di informazione tra cittadini e operatori della filiera, come manutentori e installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Tra le finalità anche quella di incentivare la tracciabilità dei flussi di raccolta e il riciclo dei rifiuti, obiettivo in linea con il Piano regionale di gestione dei rifiuti – in fase di approvazione – che punta alla gestione sostenibile da realizzare attraverso prevenzione, raccolta differenziata e recupero di materia.
L’accordo si colloca nell’ambito di analoghe iniziative già attivate dalla Regione e finalizzate a sostenere lo sviluppo dell’industria green, a fare impresa e a creare nuova occupazione.
Nel 2014, a fronte della crescita della quantità complessiva, diminuisce lievemente la raccolta pro capite, che passa da 5 a4,93 chilogrammi per abitante, dato comunque superiore alla media nazionale di 3,81 Kg e in linea con gli obiettivi stabiliti dalla normativa europea.
Crescono dell’1% anche i Centri di Conferimento, le strutture autorizzate presso le quali i cittadini possono conferire gratuitamente le proprie apparecchiature elettriche ed elettroniche una volta arrivate a fine vita: in totale sono 386 (365 centri di raccolta comunali e 21 altri centri), pari a 9 strutture ogni 100 mila abitanti, dato superiore alla media nazionale, che è di 7 strutture.
Una rete capillare e articolata che serve il 100% della popolazione, realizzata anche grazie ai contributi della Regione per favorire il miglioramento della raccolta differenziata e l’adeguamento delle stazioni ecologiche esistenti.
Per quanto riguarda i diversi tipi di rifiuti raccolti, i risultati sono abbastanza equilibrati: il migliore risulta quello di televisori e monitor (Raggruppamento R3), con una percentuale del 30%, seguito a breve distanza dai grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie – Raggruppamento R2) con il 29%; al terzo posto freddo e clima (R1) con il 24%, mentre i piccoli elettrodomestici (R4) arrivano al 24%; infine le sorgenti luminose (R5) si attestano su una percentuale dello 0,5%, risultato in linea con il resto dell’Italia.
Analizzando i dati delle singole province, Bologna si conferma al primo posto per il maggior quantitativo di RAEE raccolto, con 5 milioni 413 mila chilogrammi, seguita da Modena (3 milioni 469 mila), Reggio Emilia (2 milioni 626 mila), Parma (2 milioni 152 mila), Ravenna (2 milioni 36mila), Ferrara (1 milione 706 mila), Forlì-Cesena (1 milione 625 mila), Piacenza (1 milione 521 mila) e Rimini (1 milione 366 mila).
Bologna ha una raccolta pro capite di 5,41 chilogrammi di RAEE raccolti per abitante, Piacenza 5,27 kg/ab., Ravenna 5,19 kg/ab., Modena 4,95 kg/ab., Reggio Emilia 4,92 kg/ab., Parma 4,86 kg/ab., Ferrara 4,81 kg/ab., Forlì-Cesena 4,10 kg/ab. e Rimini 4,09 kg/ab.
Rispetto al 2013, tutte le province hanno incrementato la quota di RAEE raccolti, ad eccezione di Rimini (-10,85%), Ravenna (-5,04%) e Bologna (-1,76%). La provincia che ha aumentato maggiormente la raccolta nel 2014 è Piacenza, che segna un +8,23%.
Per quanto riguarda i centri di Raccolta, le province con il maggior numero sono Piacenza, con 17 centri ogni 100 mila abitanti, Reggio Emilia (13) e Parma (12). Seguono nell’ordine Modena (9), Ravenna e Bologna (7), Rimini e Forlì-Cesena (6), Ferrara (3).