Il Comitato No Tax Area per la Bassa, che combatte da settimane per la concessione della No Tax Area e dello stato di calamità nei Comuni alluvionati, ha pubblicamente invitato, al prossimo incontro di giovedì 20 febbraio, presso il Borgo della Bastìa a Bastiglia, tutti i Sindaci dei Comuni interessati, nonché il Presidente della regione Vasco Errani e il Presidente di Aipo, ed esponenti politici dei vari partiti. “È nostro intento” spiega il Presidente Antonino Spica “incoraggiare un confronto pubblico tra i rappresentanti istituzionali e i cittadini, perchè riteniamo che sia giunto il momento di dimostrare rispetto a un popolo onesto e lavoratore, che, anche in questi anni post terremoto, non si è mai sottratto ai propri doveri, seppure tra mille sacrifici. È giusto che chi ci rappresenta spieghi apertamente le ragioni per cui, a oggi, è contrario alla No Tax Area, e si confronti direttamente con le richieste e la voce di coloro che rappresenta. Mi auguro che tutti i Sindaci, nonchè Errani e il Presidente di AIPO, e gli esponenti dei vari partiti invitati, accolgano il nostro invito, che rappresenta un’opportunità importante di scambio sia per noi cittadini, sia per i nostri rappresentanti”.
IL COMITATO CHIEDE LA NOMINA DI UN PROPRIO TECNICO NELLA COMMISSIONE CHE DOVRÀ VALUTARE AIPO
“Era un ente, fino a poche settimane fa, sconosciuto ai più”, esordisce Elisabetta Aldrovandi, portavoce del Comitato, “che per anni e anni è costato milioni di euro, e il cui còmpito consisterebbe nel garantire la manutenzione degli argini dei fiumi. Da quando si è verificata la tragedia annunciata dell’alluvione, in pochi giorni si è scoperto ciò che si sottaceva da anni: che tantissime persone avevano denunciato ad AIPO, nel corso degli anni, il pessimo stato in cui versano il Secchia e il Panaro, senza, nella maggior parte dei casi, ottenere neppure risposta; che buona parte del bilancio dell’ente è speso per pagare gli stipendi dei dirigenti e degli impiegati; che i tecnici che si sporcano le mani di fango e indossano gli stivaloni di gomma per ispezionare gli argini sono in numero ridotto rispetto al numero totale dei dipendenti; che AIPO possiede decine di immobili assegnati in uso a ex dipendenti o ai loro familiari. E, alla luce di tutto ciò”, continua Aldrovandi, “nella commissione di tecnici e professori nominati con il còmpito di valutare le ragioni della rottura dell’argine, compaiono due studiosi che, negli ultimi anno, hanno percepito da AIPO compensi per quasi 300.000 euro. E questa commissione, dopo un primo sopralluogo, ha già dichiarato che la rottura dell’argine è stato un evento accidentale, essendo comunque stato costruito bene. Noi cittadini, tenuto conto di tutto ciò che si è scoperto nelle ultime settimane, e della composizione della commissione, come possiamo essere garantiti circa la trasparenza e la neutralità di giudizio di questa squadra di tecnici, il cui giudizio potrebbe, tanto facilmente quanto inconsapevolmente, essere in qualche modo inquinato nel fondamentale presupposto della terzietà? La verità circa le cause sull’alluvione deve essere svelata. Non possono sussistere ombre di nessun genere in grado di appannare la libertà di giudizio di nessuno dei tecnici che la compongono. Come Comitato No Tax Area per la Bassa, chiediamo ufficialmente che, nella commissione, sia aggiunto un tecnico nominato dal Comitato stesso, che sia portavoce delle profonde esigenze di verità e giustizia, che devono sottendere a ogni passo e a ogni verifica diretta alla determinazione delle cause dell’alluvione, e alle conseguenti responsabilità. Nulla deve essere lasciato al caso, nessun spazio può essere lasciato al legittimo sospetto, poichè, in questa tragedia, c’è chi ha perso casa o lavoro, chi entrambi, e chi, lo dico sommessamente e con il massimo rispetto, addirittura la vita”.