“L’auspicio e il desiderio di un’inversione di tendenza, protesa a ridare almeno un po’ di ossigeno ad un settore come quello dell’abbigliamento rimangono. I prossimi saldi, si profilano infatti come i più convenienti dell’ultimo decennio. Gli imprenditori praticheranno sconti sostenuti anche del 40% per recuperare un anno difficile, condizionato da crisi e bizzarrie del clima (un’estate in ritardo e troppo lunga), la cui a conseguenza immediata è stata un aumento delle rimanenze di magazzino e quindi delle opportunità per chi acquista in saldo”. Questa la riflessione di Fismo Confesercenti Modena, il sindacato che rappresenta i rivenditori di abbigliamento e calzature, ad un giorno dall’avvio delle tradizionali vendite di fine stagione fissate per sabato 4 gennaio 2014.
Quanto alle previsioni, l’Associazione preferisce non sbilanciarsi. Con ogni probabilità qualche affare in più è destinato a farlo chi partirà con ribassi sostenuti, del 50% e oltre. Come pure i negozi di vendita di abbigliamento per bambini – è ormai consolidata la tendenza di acquistare capi e calzature in saldo, di una o due taglie maggiori per poi farle indossare ai figli la prossima stagione invernale – oltre a coloro che ormai oltre ad offrire capi di qualità elevata al giusto prezzo si sono specializzati anche nella vendita on line, come servizio aggiunto alla propria clientela.
E’ ormai un dato di fatto tiene ad evidenziare Fismo Modena che nell’abbigliamento come altrove, i valori che vengono privilegiati sono la qualità delle materie prime, la sostenibilità delle loro produzioni, il giusto rapporto col prezzo praticato nel corso dell’anno, la professionalità dell’operatorie e la serietà. “Tutti valori aggiunti per la piccola distribuzione, ed elementi fondamentali di sopravvivenza. I saldi possono essere una boccata d’ossigeno per gli esercenti, come pure una buona occasione d’acquisto per i consumatori, solamente se attuati, negli ambiti e nel rispetto di regole certe e condivise, a garanzia degli uni e degli altri”.
Regolamentazione da cui non si può più prescindere secondo Fismo: “Il settore vive una situazione, tra promozioni e svendite con oscillazioni di sconto dal 30% al 50%, di ‘saldo’ continuo, 12 mesi l’anno con un’attrattività sempre più in calo. Non è sentita più di tanto quindi dal consumatore l’attesa della data di partenza quando già in anticipo ha la possibilità di scegliere tra svariate promozioni e opportunità. Si evince per contro l’impellente necessità di: una regolamentazione di questo tipo di vendite, dato che la cosiddetta liberalizzazione ha portato al momento benefici solo a outlet e grande distribuzione, con le PMI del commercio costrette ad una corsa impari; come pure quella di ricreare un appeal vero dei saldi”.
“Le vendite di fine stagione aiutano a sostenere sia i bilanci dei negozi che hanno risentito di una calo delle vendite, sia di quelle famiglie strette dalla crisi economica: per questo non vanno di certo deregolamentati, ma tutelati, a partire dall’istituzione di una data davvero unica per tutta Italia. Proseguire sulla via della liberalizzazione condurrebbe di fatto alla fine dell’effetto positivo del saldo, che resta un’importante opportunità per dare respiro ai commercianti gravati da una crisi che ha costretto numerosi negozi a chiudere i battenti. Secondo le stime dell’Osservatorio Confesercenti Italia – conclude Fismo Modena – il 2013 termina con la cessazione di oltre 11.900 imprese della distribuzione moda, quasi 1000 negozi chiusi ogni mese. Ci auguriamo che il 2014 porti finalmente la tanto attesa inversione di tendenza”.