Questa mattina il Colonnello Paolo Zito, Comandante Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, ha presentato l’edizione 2014 del Calendario “dedicata al quarto cinquantennio della vita dell’Arma, compreso tra il 1964 e il 2014. Un cinquantennio connotato da grandi sconvolgimenti e mutamenti internazionali che tuttavia hanno visto i Carabinieri vivere nello stesso modo esclusivo lo straordinario legame con il territorio, oggi affidato a 4604 Stazioni e 55 Tenenze.
Esse sono il cuore dell’Arma dei Carabinieri e tra i simboli più antichi e amati dello Stato Italiano, per quella radicata e riconosciuta capacità di coniugare efficienza operativa e sensibilità umana.
Ed è proprio questo il filo conduttore delle “tavole” del Calendario, che raccontano gli ultimi cinquant’anni di vita dell’Arma, dal 1964 al 2014, con pagine intense, talvolta drammatiche, della storia d’Italia. Una storia nella quale il Carabiniere è stato sempre generosamente presente: dal disastro del Vajont all’alluvione di Firenze, al contrasto dei sequestri di persona, dell’eversione, della mafia, alle missioni di pace nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq, con la dolorosa memoria di Nassiriyah.
Pagine fitte di innumerevoli atti di eroismo, tante volte compiuti con il supremo dono della vita, sempre vissuti con la silente compostezza che è senza dubbio la nostra cifra distintiva, indelebilmente impressa nel nostro passato. E al Carabiniere sta a cuore il passato, per tutto ciò che custodisce di saggio e di giusto.
Celebrare i 200 anni della Storia dell’Arma dei Carabinieri significa, dunque, consolidare e arricchire quel copioso patrimonio di valori umani ed etici che le generazioni precedenti ci hanno tramandato.
Cosi’ il Colonnello Zito “un patrimonio straordinariamente rappresentato dall’immagine di copertina del Calendario Storico che vede due Carabinieri in servizio di pattuglia, avvolti nelle loro ampie mantelle con il capo chino e il corpo leggermente proteso in avanti che vincono l’impeto della bufera”.
E’ il ritratto della celebre “Pattuglia nella tormenta” dello scultore fiorentino Antonio Berti, un’opera che esprime tutto il senso della nostra missione. Ad essa si ispira il monumento che sarà posato nei giardini prospicienti il Palazzo del Quirinale, intitolati all’Unità d’Italia. L’opera monumentale è in corso di realizzazione grazie soprattutto al sostegno dei Comuni d’Italia, che così testimoniano quel vincolo speciale tra le Comunità e i propri Carabinieri, che il tempo ha reso sempre più forte e che, come è stato recentemente affermato da un’autorevole firma del giornalismo, fa dell’Arma, nelle coscienze e nelle aspettative dei cittadini “l’Arma degli Italiani”.
Un riconoscimento impegnativo che, alle soglie del terzo secolo di vita dell’Istituzione, diventa prezioso lievito di consapevole responsabilità e conferma tutti i Carabinieri nel proposito di continuare a servire, silenziosamente e con dedizione, l’Italia, le sue Leggi, il suo Popolo.
Sfogliando le pagine del Calendario, in sintesi, si entra in contatto con i grandi avvenimenti della Storia e con i tanti uomini che, con le loro azioni, le loro scelte, ci hanno consegnato un inestimabile patrimonio di valori.
A seguire è stata poi presentata l’Agenda 2014, che, offre agli estimatori dell’Arma la possibilità di soddisfare curiosità sulla storia delle “Armi”, da fuoco e bianche, in uso ai Carabinieri negli ultimi 50 anni di storia dell’Arma. Si conclude con l’agenda del 2014 la rassegna storica delle armi che hanno accompagnato i Carabinieri nei 200 anni di vita della loro Istituzione. Dalla Carabina ad acciarino del 1814 alle sofisticate dotazioni dell’era avveniristica che viviamo, le armi hanno anch’esse segnato ogni momento della nascita e dello sviluppo dello Stato unitario, di cui sono state garanzia di indiscussa fedeltà nelle istanze supreme della difesa del territorio nazionale e in quelle non meno pressanti delle contingenze sociali.