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Emergenza freddo: attiva la rete di intervento

Arriva l’ondata di freddo in città e Comune, Ausl, Policlinico, insieme all’Arcidiocesi e a diverse associazioni che operano nel settore della prevenzione al disagio sociale attivano la rete di intervento per le situazioni di emergenza e nei prossimi giorni sigleranno il rinnovo del protocollo operativo.

Il progetto “Emergenza freddo” è volto a tutelare la vita delle persone senza fissa dimora o senza un’adeguata collocazione in alloggio nel periodo invernale, durante il quale le temperature climatiche eccessivamente rigide possono arrecare gravi danni allo stato di salute. I destinatari sono tutti i cittadini, italiani e stranieri, che non hanno possibilità di trascorrere la notte in un luogo caldo e accogliente, con particolare riferimento a coloro che hanno patologie sanitarie già stabilizzate legate alla stagione rigida e che necessitano per la guarigione, non del ricovero ospedaliero, ma di un periodo di accoglienza temporanea presso una normale struttura socio-assistenziale. Il progetto prevede diverse azioni, dal monitoraggio per strada all’accoglienza in struttura, opportunamente modulate in base alla rigidità della temperatura climatica e allo stato di salute delle persone.

“Nel corso degli anni abbiamo modificato il progetto per rispondere sempre al meglio al bisogno rilevato sul territorio – spiega l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti – e quest’anno abbiamo aumentato le possibilità di intervento, grazie alla disponibilità di accoglienza nelle parrocchie, che è triplicata, e all’ingresso dei City Angels tra le associazioni che prestano servizio di monitoraggio e assistenza in strada. Fondamentale per la riuscita del servizio – aggiunge – è la collaborazione tra i diversi interlocutori pubblici e privati che compongono la rete, e la definizione e condivisione delle azioni finalizzate a contrastare le situazioni di disagio sociale”.

L’attività di monitoraggio costante, con uscite serali prevalentemente dalle 22.30 a oltre la mezzanotte nei luoghi a maggiore frequenza dei senza fissa dimora, come Stazione ferroviaria, San Cataldo, centro Storico e Novi Sad, è garantita fino a febbraio (e per ogni sera in cui la temperatura scende sotto i 5 gradi), da volontari delle associazioni gruppo comunale di Protezione civile, Croce Rossa Italiana, Agisci, Confraternita di Misericordia, Vivere sicuri e City Angels, sotto il coordinamento di un referente della Croce Blu (che potrà fare riferimento a un responsabile dell’Amministrazione in situazione di emergenza). Le uscite sono tese alla verifica e al monitoraggio delle condizioni delle persone senza fissa dimora mediante la distribuzione di bevande calde, alimenti e coperte. Anche il centro d’ascolto della Caritas dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola si impegna a ricevere le persone in difficoltà, garantendo loro, in base alla valutazione della situazione, la distribuzione di sacchi a pelo o coperte e vestiti pesanti.

I livelli di accoglienza variano da quella ordinaria a quella straordinaria. La prima avviene in strutture preposte, cioè Porta aperta e Confraternita di Misericordia, che mettono a disposizione rispettivamente quattro e tre posti letto aggiuntivi a quelli previsti durante l’anno, o nelle 12 parrocchie che si sono rese disponibili all’accoglienza notturna e alla prima colazione, fornendo alcuni posti letto e i volontari per la gestione dell’ospitalità. In momenti della stagione invernale particolarmente rigidi e con forti nevicate che richiedono il riparo di un numero più consistente di persone, inoltre, è prevista l’attivazione con apposita ordinanza di centri d’accoglienza temporanea e straordinaria in luoghi individuati dall’Amministrazione, come polisportive o parrocchie. In questo caso, l’accoglienza notturna con eventuale colazione è garantita per sette giorni con il coordinamento del gruppo di Protezione civile comunale e il presidio dei volontari delle associazioni aderenti.

In tutte le forme di accoglienza, gli inserimenti avvengono sempre tramite segnalazione degli operatori del Comune di Modena e in caso di situazioni patologiche, la condizione sanitaria è di norma certificata (con specificati i tempi di convalescenza) dai medici dei Pronto Soccorso del nuovo ospedale civile Sant’Agostino-Estense di Baggiovara e dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico. Il centro d’ascolto della Caritas può inoltre inserire direttamente, in collaborazione con i Servizi comunali, persone con le suddette caratteristiche nella struttura di Porta aperta, all’interno della disponibilità dei dieci posti che ha in convenzione.

















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