Approvata ieri in Consiglio provinciale la nascita dell’Asp “Città di Bologna” con 19 voti a favore (Pd e Maenza-Pdl), 1 astenuto (Pagnetti-Misto), 8 contrari (Finotti, Leporati, Mainardi e Rubini del Pdl; Fli; Lega e Pid) e la non partecipazione al voto dell’Udc.
L’Assemblea di palazzo Malvezzi ha dato quindi il via libera all’Asp unica dei servizi sociali e socio-sanitari mediante l’unificazione delle Asp “Giovanni XXIII” e “Poveri Vergognosi” approvando anche lo Statuto e il relativo schema di Convenzione tra Comune di Bologna, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Lo Statuto è stato modificato e integrato dai cinque emendamenti presentati in aula dalla presidente Draghetti e giunti in seguito al confronto tra Comune e sindacati che nello specifico riguardano l’inserimento di due nuovi commi all’art. 25 “Principi” del capo II “Organizzazione degli uffici e dei servizi” sul riconoscimento dell’importanza delle relazioni sindacali nella definizione degli indirizzi e degli obiettivi e la salvaguardia dei diritti dei lavoratori con particolare attenzione alla tutela dei soggetti svantaggiati.
Dall’unificazione è esclusa l’Asp Irides per il “ruolo strategico che riveste per lo sviluppo dei servizi comunali per l’infanzia” che però passerà all’Asp “Città di Bologna” la gestione dei servizi sociali e socio sanitari per minori e disabili.
Secondo la presidente Beatrice Draghetti questa unificazione rappresenta “un traguardo nella semplificazione e razionalizzazione dei servizi in coerenza con quanto stabilito dalla legge regionale 2 del 2003 per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.