L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia promuove un incontro dedicato ai primi 10 anni di DNA barcoding, alla sua applicazione nell’identificazione e tracciabilità degli organismi. Con l’ampliamento dei mercati internazionali è sempre più stringente la necessità di trovare tecnologie che aumentino la sicurezza alimentare e consentano di monitorare in maniera efficace le frodi alimentari e il commercio illegale, e potenzialmente rischioso, di organismi appartenenti a specie rare o minacciate. Risulta quindi molto importante l’utilizzo di nuove ed affidabili tecniche di identificazione e tracciabilità che garantiscano il controllo della filiera, dei prodotti e dei loro derivati quali la tecnica del DNA barcoding.
L’incontro, che si terrà giovedì 3 ottobre 2013 alle ore 10.30 presso l’Aula H del Complesso San Geminiano (via San Geminiano, 3) a Modena, punterà l’attenzione sulla tecnica del DNA barcoding che permette l’identificazione di organismi in modo veloce ed economico, attraverso l’utilizzo di marcatori molecolari universali noti come DNA barcodes. Grazie a questo approccio è possibile associare a singoli organismi una sequenza nucleotidica specifica che rappresenta il loro “codice a barre molecolare”. Tale codice permette il riconoscimento dell’organismo sia nelle materie prime che in prodotti lavorati e miscelati con altre materie prime. Il DNA barcoding consente di identificare la specie a cui appartiene un organismo a partire da una piccola porzione di questo senza necessariamente ricorrere a descrittori morfologici non più riconoscibili nei materiali processati.
La partecipazione all’incontro, organizzato dal Consorzio Italiano per il DNA barcoding e dall’Unione Zoologica Italiana in collaborazione con la Società Italiana di Biologia Evoluzionistica e la Società Botanica Italiana, è libera e gratuita, non richiede iscrizione, sebbene il workshop sia inserito tra le attività del 74° Congresso dell’Unione Zoologica Italiana.
Il programma della giornata prevede gli interventi di numerosi ricercatori delle Università italiane che illustreranno le tappe percorse nei primi dieni anni dalla tecnica del DNA barcoding, del prof. Roberto Guidetti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che illustrerà l’attività e le linee guida de “Il consorzio Italiano per il DNA Barcoding”, della dott.ssa Sonia Scaramagli, Responsabile Area Biologia Molecolare, Laboratorio COOP ITALIA, e del dott. Martino Barbanera, Responsabile Laboratorio COOP ITALIA, che affronteranno il tema del “Food authenticity: l’esperienza e l’impegno di COOP ITALIA” e della dott.ssa Chiara Natale dell’ Agenzia Dogane, Laboratori e Servizi Chimici, Direzione Regionale per la Liguria, Laboratorio di Genova, Reparto di Biologia Molecolare che illustrerà “Il Dna Barcoding: un nuovo strumento per il controllo dell’import-export nel settore alimentare”.
Tutte le informazioni dell’incontro sono reperibili su www.barcodingitaly.it