“Se alla data della stipula del contratto per la gestione del servizio di illuminazione pubblica, nel 2008, il consumo di energia ammontava a 17 milioni 100 mila kWh (chilowatt all’ora), nel 2012, grazie agli interventi di efficientamento, tale consumo è sceso a 13 milioni 860 mila kWh. Al risparmio in kWh però non è corrisposto un risparmio economico per il Comune, perché sul costo complessivo ha pesato il prezzo dell’energia, in continuo e consistente aumento da maggio 2009”.
Lo ha affermato l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti nella seduta del Consiglio comunale di Modena di giovedì 12 settembre rispondendo all’interrogazione di Eugenia Rossi (Etica e legalità) sull’intervento di risparmio energetico relativo al contratto di servizio per la gestione del servizio di illuminazione pubblica per gli anni 2008-2012.
La consigliera ha chiesto, in particolare l’ammontare del consumo annuo di energia prima e dopo la stipula del contratto di servizio per la gestione del servizio di illuminazione pubblica per gli anni 2008-2012, chi e come ha misurato la riduzione del consumo complessivo di energia elettrica e in termini economici che risparmio ha comportato. Rossi ha chiesto inoltre informazione sull’andamento del prezzo dell’energia per l’illuminazione e se il Comune ha effettuato investimenti propri per conseguire il risparmio energetico.
L’assessore ha spiegato che in cinque anni il costo dell’energia, sia per la materia prima sia per gli oneri statali, è aumentato del 18,5 percento e negli ultimi due del 34,6 percento (andamento dell’indice Pun, Prezzo unico nazionale elaborato dal gestore del mercato elettrico, che costituisce il riferimento per determinare il prezzo del servizio di Hera Luce). “Per questa ragione – ha commentato – pur facendo tanti interventi di efficientamento energetico, la bolletta non è calata. Mediamente il risparmio registrato è di oltre 3 milioni 200 mila kWh all’anno – ha aggiunto Arletti – che, se non fosse aumentato il costo dell’energia, avrebbe portato a una riduzione di spesa di circa 680 mila euro. I dati relativi al consumo energetico sono pervenuti dall’Ufficio tecnico di Hera Luce sulla scorta di un mix di misurazioni e stime”, ha proseguito. “Più precisamente, le misurazioni sono state rilevate sui contatori fiscali installati sul parco delle reti di illuminazione pubblica, che copre circa il 90 per cento della potenza erogata. Inoltre, su alcune zone campione scelte per omogeneità e caratteristiche tecniche sono stati effettuati monitoraggi ante e post installazione di impianti di riduzione di flusso, che hanno permesso di elaborare un modello dei risparmi di energia su tutte le aree coperte da tali dispositivi”.
L’assessore ha infine precisato che gli investimenti per conseguire il risparmio energetico sono stati eseguiti da Hera Luce secondo quanto stabilito nel contratto di servizio. “In linea di massima – ha affermato – hanno riguardato gli impianti di proprietà di Hera, perché il patrimonio comunale è stato realizzato di recente, dal 2010 in poi, e pertanto è ad alta efficienza.
Nella replica, la consigliera Rossi ha sottolineato che “il mancato risparmio economico non è imputabile solo all’aumento del mercato, che è stato effettivamente eccessivo, ma anche al terribile contratto con Hera. Per tre anni il Comune ha pagato l’energia a forfait e in seguito secondo un calcolo approssimativo che non viene controllato. Il risparmio energetico individuato – ha proseguito – è infatti il frutto di un algoritmo matematico che ci fornisce la società e non di una verifica puntuale sul fatturato e sul consumo. In conclusione – ha aggiunto – questo contratto, scaduto a dicembre 2012, deve essere modificato e si deve indire una gara. Mi aspetto una decisa inversione di rotta che tuteli i cittadini e non segua gli affari di Hera”.