Sarà discussa domani sera, verosimilmente alle ore 20.30, nel corso del Consiglio Comunale di Mirandola (fissato per le ore 19). L’assemblea si riunirà nella scuola media di via Dorando Pietri e metterà in votazione l’ordine del giorno proposto dai consiglieri Platis e Gabrielli di solidarietà e sostegno ai fratelli Baraldi, ai loro lavoratori ed a tutte le loro famiglie.
Il documento depositato in Consiglio
Al Presidente del Consiglio
Oggetto: ordine del giorno “solidarietà e sostegno alla ditta F.lli Baraldi di Staggia di San Prospero”
Il Consiglio Comunale
premesso che
– la società per azioni f.lli Baraldi con sede a San Prospero di Modena opera da 40 anni con successo in Italia e all’estero nel settore delle demolizioni e costruzioni di edifici, bonifiche ambientali, infrastrutture pubbliche e private;
– i proprietari sono i 7 fratelli Baraldi, di età compresa tra i 40 e i 60 anni, figli di un valoroso carabiniere morto prematuramente e cresciuti dalla mamma con grandi sacrifici, che ha a loro impresso nel DNA i valori della onestà, dell’umiltà e della laboriosità;
– dal niente, hanno creato un’impresa sana, solida, amatissima dai dipendenti, stimatissima dai clienti, dai fornitori e dagli enti pubblici e privati che si sono affidati ad essa per la realizzazione di opere ben progettate e perfettamente eseguite dovunque, e in particolare nella zona del catastrofico sisma avvenuto nel 2012;
– l’impresa dei fratelli Baraldi dà lavoro a 500 famiglie, ha conseguito ricavi nel 2012 per 46,3 milioni di euro, ha bilanci in ordine con buoni risultati nonostante la gravissima crisi dell’economia;
visto che
– il 3 gennaio 2013 la società f.lli Baraldi ha ricevuto due provvedimenti del prefetto di Modena che le ha inibito di operare con la pubblica amministrazione e nella zona del sisma 2012, sulla base non di prove o di un provvedimento di un magistrato, ma di meri sospetti e indizi a carico di due persone (il direttore tecnico e l’amministratore unico) che sarebbero state esposte al tentativo o pericolo di infiltrazioni mafiose; la società ha presentato immediatamente ricorso al Tar Lazio contro i provvedimenti del prefetto chiedendone la sospensione urgente;
– il 20 febbraio 2013 il Tar Lazio ha respinto l’istanza di sospensiva urgente in quanto le due persone figuravano ancora in organico, e la magistratura di Genova aveva in corso un procedimento a carico dell’amministratore unico insieme a molte altre persone di diverse imprese per turbativa d’asta;
evidenziato che
– le indagini penali al tribunale di Genova riguardano 13 persone per un’imputazione (turbativa d’asta) che non ha nulla a che fare con il pericolo di infiltrazioni mafiose, e che tra gli indagati risultano figure di spicco quali il rappresentante del colosso Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, nei cui confronti, a giudizio dell’interpellante sorprendentemente non vi sono provvedimenti interdittivi prefettizi;
– il procedimento giurisdizionale al Tar Lazio avrà tempi estremamente lunghi;
– già il 5 febbraio 2013 il direttore tecnico della società f.lli Baraldi aveva rassegnato le dimissioni irrevocabili;
– il 26 febbraio 2013, l’amministratore unico, pur dichiarandosi innocente, ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dalla carica e l’assemblea dei soci ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione composto da 5 persone, con 3 esterne alla famiglia Baraldi, tutte di specchiata ed irreprensibile reputazione; l’assemblea del 26 febbraio ha nominato Presidente con funzioni di garanzia e rappresentanza una persona di elevato standing professionale, di comprovata integrità morale e indipendenza di giudizio;
– il consiglio di amministrazione, come primo atto, ha adottato un severo codice etico di condotta ed ha approvato il riassetto organizzativo e l’organigramma aziendale, in cui non esiste nessuna persona esposta a pericolo di infiltrazioni mafiose;
– il 27 febbraio, il neo presidente della società ha depositato al prefetto di Modena l’istanza urgente di riesame,
dato che
– i presupposti delle inibitorie sono privi di qualsiasi fondamento, a seguito del sostanziale e radicale mutamento del quadro societario e dell’insussistenza del pericolo di infiltrazioni mafiose; l’urgenza del riesame è motivata dai danni enormi e irreparabili causati dai provvedimenti prefettizi;
– il 6 marzo il Prefetto ha instaurato formalmente l’istruttoria;
– il 3 aprile, l’ex amministratore unico e socio al 14 per cento della società, su invito del prefetto, ha donato le sue azioni spogliandosi così anche della qualità di mero socio di minoranza;
– la giurisprudenza (Consiglio di Stato e Tar) ha emesso numerose sentenze ed ordinanze a sostegno della necessità della revoca dei provvedimenti prefettizi interdittivi in presenza di un sostanziale mutamento del quadro societario;
– di fronte ai vari appelli e solleciti presentati dalla società, dai suoi legali e da autorevoli rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, il prefetto di Modena ha opposto, dopo molteplici rinvii ad oltranza un diniego;
Constatato che
– è un vero miracolo se la società sta ancora in piedi, grazie ai suoi affezionati dipendenti, clienti, fornitori e istituti bancari che la sostengono poiché meritevole di credito; ma certamente il miracolo non può durare ancora per molto, a meno che non vi sia un intervento risolutore che sblocchi l’empasse e consenta all’impresa di rialzarsi e riprendere a camminare di nuovo;
– 500 capifamiglia rischiano di perdere il posto di lavoro;
– le ricadute economiche sul territorio di un eventuale fallimento della F.lli sono inimmaginabili;
Esprime solidarietà e vicinanza ai fratelli Baraldi, ai loro lavoratori ed a tutte le loro famiglie;
Chiede alla Giunta Comunale
– di attivarsi presso la Provincia, la Regione ed il Governo per sollecitare un intervento corale affinchè venga scongiurato il rischio di un’ingiusta chiusura di questa impresa, che metterebbe sul lastrico centinaia di famiglie e rovinerebbe l’economia di un’area già duramente colpita dal terremoto.
(Lia Gabrielli – Antonio Platis)