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Pensionati Cisl E-R: mercoledì 10 a Bologna presentazione di “La società solidale”, un libro racconta identità e ruolo degli anziani

L’identità e il ruolo degli anziani dell’Emilia-Romagna sta cambiando. Più longevi, godono mediamente di buona salute, ma hanno un reddito spesso sulla soglia della povertà. Attivi e informati, ogni giorno dedicano agli altri (dalle faccende domestiche all’accudimento dei bambini) almeno due ore e mezza, sopperendo così alle fragilità del sistema sociale. Lo confermano due ricerche realizzate dall’Ires Emilia-Romagna per conto del sindacato regionale dei pensionati della Cgil, raccolte dalla casa editrice Socialmente nel volume “La società solidale. Generazione, sindacato e protagonismo degli anziani” (pag. 144, euro 10).

Il libro, curato dal sociologo Fausto Anderlini insieme al segretario dello Spi-Cgil regionale Bruno Pizzica e ai ricercatori Florinda Rinaldini dell’Ires e Marco Trentini dell’Università di Bologna, sarà presentato mercoledì 10 aprile alle ore 17 presso la libreria delle Moline (via delle Moline 3). All’incontro, moderato dal giornalista Mauro Sarti, gli autori si confronteranno con i professori dell’ateneo bolognese Flavia Franzoni e Vando Borghi.

“Un anno fa, in piena crisi economica, abbiamo deciso di riprendere a fare ricerca – scrive nella prefazione il segretario generale regionale dello Spi Maurizio Fabbri –. Scegliemmo di partire con due indagini, una su di noi, o per meglio dire sui pensionati iscritti allo Spi, l’altra riferita al nostro mondo di riferimento e centrata sul ruolo sociale dell’anziano nella società italiana. Ne emerge – continua – un universo di persone particolarmente vivaci, impegnate in molteplici attività, tra cui il volontariato rappresenta l’asse portante”.

La prima ricerca si occupa della solidarietà fra le generazioni: il contributo informale, non retribuito e di cura apportato dagli anziani e dai giovani, è la sintesi, “favorisce il benessere sociale generale ed è decisivo ai fini della tenuta del welfare locale”. La seconda indagine traccia invece l’identikit degli iscritti allo Spi dell’Emilia-Romagna, che si conferma come un’organizzazione dalle radici proletarie, costituita per oltre il 60% da ex operai dell’industria manifatturiera e agroalimentare.

Chiude il volume, un saggio di Bruno Pizzica sulle potenzialità dello Spi nel rappresentare la condizione anziana “a tutto tondo”. “È fondamentale che la nostra categoria e, con essa, le persone anziane – scrive – continuino a essere un riferimento certo nel Paese contro l’impoverimento civile e morale, prima ancora che economico. In questa prospettiva – conclude –, sono ancor più decisive le battaglie per una sanità universale, per la tutela dei non autosufficienti, per il contrasto alla povertà, ma anche per la legalità democratica a fianco di tanti ragazzi e ragazze nei campi di Libera, per una scuola di valore, per i diritti di cittadinanza”.

 

 

 

















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