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Luzzara: l’hacker? Preso dai Carabinieri grazie al “geotagging”

Vendeva online tablet a prezzi stracciati ma era una truffa. All’accredito dell’importo richiesto spariva nel nulla gabbando l’acquirente. Un errore “tecnologico” tuttavia l’ha tradito permettendo ai Carabinieri di identificarlo e denunciarlo. La vittima infatti al solo fine di vedere il colore del tablet ha chiesto ed ottenuto l’invio tramite smartphone della foto del tablet in vendita. Grazie all’applicazione “tag-gps” installata nello smartphone della vittima il truffatore è stato incastrato: il software ha infatti permesso di localizzare in maps le precise coordinate (latitudine e longitudine ndr) acquisite in automatico da luogo dove la foto è stata scattata ovvero la casa del truffatore! Un importante riscontro investigativo che unitamente ad altri elementi acquisiti dai Carabinieri di Luzzara nel corso della indagini hanno permesso ai militari reggiani di denunciare con l’accusa di truffa un 35enne catanese con alle spalle “esperienze” specifiche. Gli annunci esca di prodotti in vendita a prezzi scontatissimi su un noto sito di annunci, estraneo alla truffa, hanno ingannato anche un operaio 35enne della bassa reggiana che vedendo il tablet dei suoi sogni al prezzo di 200 euro, contattava l’inserzionista per chiedere informazioni sul prodotto alla luce del prezzo stracciato, almeno rispetto a quello ufficiale. «L’avevo appena comprato, ma nel frattempo mi hanno regalato il modello nuovo e ora non so che farmene…», è stata l’esca per attirare la vittima che tuttavia volendo vedere il prodotto ha chiesto l’invio di una foto prontamente giunta e “geolocalizzata” sul suo smartphone. La trattativa condotta via mail è quindi andata a buon fine nel senso che l’acquirente ha versato sul conto fornito dal venditore l’importo richiesto senza tuttavia ricevere la merce. Non ha potuto però reclamare alcunché in quanto l’inserzionista, ricevuto l’accredito dell’importo richiesto, si è reso irreperibile. Un’irreperibilità telefonica ma non tecnologica: l’analisi delle coordinate della “geolocalizzazione” ha infatti condotto i Carabinieri al giovane truffatore catanese nei confronti del quale i Carabinieri di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, hanno raccolto una serie di elementi di colpevolezza alla base dei quali il giovane è stato denunciato alla Procura reggiana per truffa.

















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