Il Consiglio provinciale si è pronunciato ieri contro la decisione della Commissione Cultura della Camera che “ha escluso Bologna e il suo Teatro dal novero delle città (Milano, Parma, Reggio Emilia e Piacenza) che saranno sedi di promozione della figura di Giuseppe Verdi, nella ricorrenza dei due secoli dalla nascita, avvenuta il 10 ottobre 1813”.
L’Assemblea ha infatti approvato con 20 voti a favore di Pd-Fli-Idv-Udc (Pdl e Lega Nord non hanno partecipato al voto) l’ordine del giorno urgente presentato da Udc e Fli che invita il Governo a riesaminare l’esito della Commissione Cultura, e i Parlamentari bolognesi a “farsi promotori per supportare la città turrita in questa sua aspirazione, avvalorata dal glorioso passato culturale bolognese”.
I 5 parlamentari reggiani promotori della proposta di legge per lo stanziamento di 6 milioni e mezzo di euro per le celebrazioni verdiane hanno espresso la volontà di rendere protagoniste di questa occasione “non solo le città che hanno visto nascere e lavorare il compositore, ma una più vasta area culturale, l’Emilia, che indubbiamente ha influito su tutta l’opera del Maestro”. L’odg ritiene quindi che anche Bologna e il Teatro Comunale, in considerazione del livello dell’ente lirico e della sua storia “possano vantare un’offerta culturale che attesta la grandezza e il ruolo ricoperto per la valorizzazione e per la diffusione dell’opera magistrale di Giuseppe Verdi”.
A tale proposito, il documento ricorda che Bologna fu teatro della disputa pro Wagner-pro Verdi e che nel Comunale ebbe luogo nel 1867 la prima rappresentazione italiana del Don Carlo che assegnò all’opera la giusta consacrazione dopo l’esito insoddisfacente della prima a Parigi.