Unicoop Firenze è la più grande cooperativa di consumo in Italia, coi suoi due miliardi di euro di incassi, il milione di soci, gli ottomila dipendenti. Nei giorni scorsi è stata raggiunta l’intesa unitaria tra Cgil Cisl Uil di categoria e l’azienda, sul testo del nuovo contratto aziendale, che sarà sottoposto al giudizio di lavoratrici e lavoratori.
Nel testo si parla molto di partecipazione, di condivisione e di impegno collettivo al miglioramento dei risultati aziendali. Non vi è la benché minima traccia del tema che ha impedito la sottoscrizione dell’accordo in Coop Estense, portando l’azienda a disdettare l’integrativo lo scorso primo maggio.
Come nei contratti di tutte le altre cooperative italiane anche in quello di Unicoop è assente il tema del cosiddetto “merito”. Vale a dire il giudizio dell’azienda sul lavoratore, conosciuto in Coop Estense come “pagelline”, all’esito delle quali si vorrebbero legare nel tempo parti consistenti delle retribuzioni già esistenti.
Molto rilevante nell’accordo Unicoop il tema delle aperture domenicali. L’azienda ed i sindacati hanno affermato esplicitamente la volontà di non esagerare col numero di aperture domenicali, riconoscendo i limitati effetti di queste sui conti aziendali.
Allo stesso tempo, sul lavoro domenicale, si conferma che esso è su base volontaria, pur in un quadro nel quale le parti si affidano il compito di rispondere alle esigenze di servizio. Per questo vi è un riferimento alla prestazione domenicale una domenica ogni quattro, per un totale quindi di 13 domeniche lavorative all’anno (quando l’apertura è costante).
Anche qui impossibile non notare le differenze con Coop Estense, dove negli ipermercati ed in alcuni negozi si lavora – in modo non condiviso, né tanto meno volontario – anche tre domeniche su quattro, con punte anche superiori.
Possiamo affermare quindi che, nel panorama della cooperazione di consumo, Coop Estense è un’azienda isolata. Difatti:
– è l’unica cooperativa di consumo che ha disdettato il contratto aziendale;
– è l’unica ad essere ossessionata da elementi che anziché unire, dividono le persone e frantumano i gruppi di lavoro;
– è l’unica ad aver dato risposte estreme, e nel tempo controproducenti, in tema di aperture domenicali.
La ripresa della mobilitazione in Coop Estense dopo la tregua causata dal sisma, non può che avere l’obbiettivo di riconquistare il contratto aziendale e migliorare le condizioni di lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori.
La Filcams CGIL è impegnata su questo obbiettivo, ed invita le lavoratrici e i lavoratori alla partecipazione alle iniziative che saranno indette.
(Marzio Govoni, Segretario Provinciale Filcams CGIL Modena)